Le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

Le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

Gli Usa sono al cambio di marcia? Forse, intanto Morgan Stanley guarda al biglietto verde. Le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

Il 2018 del dollaro

Il 2018 è stato un anno che, per quanto riguarda la divisa statunitense, è stato caratterizzato da elementi di spinta. Non ultimi gli stimoli fiscali della riforma voluta dal presidente Usa Donald Trump. Ma come tutti i fattori estemporanei, non è stata in grado di protrarre la sua forza oltre i confini dell’immediato. A questo si aggiunga il (quasi) inatteso cambio di rotta della banca centrale Usa che ha cancellato ogni possibile rialzo dei tassi per il 2019. Risultato: il dollaro si indebolirà presto.

Le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

La conferma arriva anche da un report di Morgan Stanley che guarda ai rischi presenti sulla moneta a stelle e strisce, giudicandoli sottostimati dagli investitori.

Secondo la banca di investimento, infatti, il sostegno arrivava da un’incredibile serie di circostanze positive per il biglietto verde. Impossibile non citare un ciclo economico che, in maniera discronica, regalava a Washington una serie di vantaggi rispetto al resto del mondo, in difficoltà.

Il quadro cambia

Un quadro che, però, adesso sta cambiando. La Fed è dovish non solo sui tassi ma anche sulla riduzione del bilancio. Un cambio di rotta veloce, se non addirittura repentino, che ha fatto preoccupare molti operatori. Infatti il sospetto è che la banca centrale si prepari ad una possibile recessione in arrivo. E il fatto che la curva dei rendimenti si sia invertita (sui titoli a tre mesi e su quella a dieci anni) di certo non aiuta a rassicurare gli animi.

Guerra commerciale e le previsioni sul dollaro di Morgan Stanley

Nel 2018 la tensione tra le due superpotenze, Usa e Cina, era alle stelle. Inoltre alcuni parlavano anche di qualche scintilla diplomatica. Il caso Huawei, infatti, avrebbe potuto essere usato come scintilla per una guerra ben più grave di quella dei dazi. Ad ogni modo, da allora, niente di tutto questo si è verificato. In più i vertici politici di Pechino hanno dato vita ad una serie di iniziative per

attuare una politica monetaria e fiscale espansiva.

Rimbalzo Cina

In altre parole: un possibile rimbalzo in vista. Ma ciò che fa bene all’avversario porterà sicuramente uno zavorramento per gli Usa. In primo luogo per il dollaro. Da qui un possibile un ciclo di indebolimento. A tutto vantaggio, però, del commercio. E dell’entusiasmo di Trump che, da sempre, è stato il nemico numero uno di un dollaro troppo forte.

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