Le previsioni sui mercati per i prossimi trimestri

Le previsioni sui mercati

Il mercato resta fragile anche se esistono ancora spazi per muoversi con profitto. Ecco le previsioni sui mercati per i prossimi trimestri.

Le previsioni sui mercati per i prossimi trimestri

Dal crollo dell’ultimo trimestre 2018 al rally del primo trimestre 2019. I segnali per un arrivo della volatilità c’erano tutti. E ci sono ancora. Ma a questo punto la domanda è: quali dei due movimenti è quello che rispecchia la realtà dei fatti? In effetti entrambi. Infatti in entrambi i casi il fattore politico è stato determinante. Da un lato la forza di Trump ha dovuto essere incrementata proprio per la perdita di una delle due camere in seguito alle elezioni di medio termine di Washington. Dall’altra parte c’è stato il prepotente rafforzamento della figura del presidente cinese Xi Jinping ormai senza più limiti temporali al suo mandato.

La situazione in Cina

Nello stesso momento, inoltre, Pechino confermava le diverse strategie di stimolo per l’economia in previsione di un Pil in costante rallentamento. Ma non si è trattato solo di una polarizzazione del potere. In Brasile, Turchia, India, Giappone e persino in Arabia Saudita si è assistito ad una radicalizzazione al potere delle figure presenti oppure dell’arrivo di altre, spesso accentratrici (vedi Bolsonero in Brasile).

Tradotto in altri termini: aumento esponenziale delle tensioni internazionali e delle paure di un ritorno, sotto varie forme, delle facilitazioni derivanti dalla globalizzazione. I flussi commerciali sono stati visti a rischio proprio in contemporanea con il rallentamento della crescita e la perdita di slancio delle riforme fiscali negli Usa. Ma la situazione non si chiarirà ancora per molto. Il motivo? Ancora la politica. Un primo indizio si è avuto con le elezioni europee. Il tanto temuto ritorno del populismo non c’è stato ma è innegabile che i sentimenti euroscettici sono aumentati. Risultato: gli schieramenti classici sono riusciti a resistere ma hanno perso terreno. Quelli nuovi, populisti, sono cresciuti ma non tanto da conquistare la maggioranza.

Le previsioni sul medio periodo

Tutto questo ha portato anche il Parlamento europeo sotto lo schiaffo di una paralisi. Infatti già si sono visti i numerosi tiri incrociati per la nomina delle prossime cariche. La più delicata delle quali è quella di governatore della banca centrale europea. Ma per l’Italia serviranno figure amiche anche nella commissione europea vista la prossima, necessaria, chiarificazione tra Roma e Bruxelles con l’arrivo della procedura di infrazione contro il nostro paese. Guardando al futuro, inoltre, c’è anche un altro elemento di volatilità: le elezioni statunitensi del 2020 con Trump deciso a ripresentarsi per un secondo mandato.

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