Le previsioni degli analisti sui mercati dei prossimi mesi dal petrolio ai listini statunitensi

Borse deboli questa mattina con il Vecchio Continente tutto in passivo. Ma è anche vero che le previsioni degli analisti sui mercati dei prossimi mesi dal petrolio ai listini statunitensi restano tendenzialmente ottimiste.

Dalle Banche Centrali all’altra, perenne, incognita del virus e della diffusione capillare dei vaccini, le ultime notizie sembrano rassicurare gli investitori. Per quanto riguarda le varie FED e BCE sono ormai confermati tassi di interesse bassi. In particolare, nel caso statunitense, almeno fino al 2023. La presenza dell’azione delle Banche Centrali rappresenta una buona notizia anche per l’Italia. Infatti Citi vede nell’aiuto della BCE un appoggio provvidenziale anche per il debito italiano. Questo perchè se da un lato gli aiuti governativi hanno indubbiamente impattato sul deficit da sempre molto forte, dall’altra la BCE aiuterà a colmare questo problema.

La corsa di Wall Street

Tra gli altri elementi presi in considerazione nell’elaborazione di quelle che sono le previsioni degli analisti sui mercati dei prossimi mesi dal petrolio ai listini statunitensi l’andamento, appunto, degli indici USA. Questi ultimi, infatti, corrono da oltre 10 anni. Il minimo registrato a Wall Street sull’S&P 500 risale ormai ai primi di marzo del 2009: da allora il mercato ha registrato numerosi massimi storici.

Da qui la nascita di ombre riguardanti la presenza di una bolla sui mercati finanziari. Ombre che, proprio in queste ore, sono state dissipate da Goldman Sachs. Nonostante la ripresa delle operazioni di M&A, la banca d’affari americana ha confermato che, di fronte alla presenza di alcune nicchie di mercato vittime di sopravvalutazioni, non si presentano le classiche caratteristiche che possono far pensare ad una bolla. Non solo, ma alcune valutazioni apparentemente alte, sono giustificate da fondamentali solidi e, ancora di più, da un ciclo economico in fase di ripresa.

Le previsioni degli analisti sui mercati dei prossimi mesi dal petrolio al debito italiano

Parlando di ripresa, però, non si può fare a meno di guardare alle commodity e al petrolio. Nel primo caso è stato già citato un trend improntato all’ottimismo. Nel secondo, la volatilità vista sul greggio non ha fatto cambiare idea agli analisti di Barclays che restano long sul Brent. Il motivo? Dopo aver scelto la cautela a causa di un panorama incerto, i produttori statunitensi potrebbero aumentare la produzione durante i prossimi mesi. Un aumento che potrebbe arrivare a 600mila barili al giorno per la fine del 2021.

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