Le penali nelle disdette con le compagnie telefoniche

Le penali nelle disdette telefoniche

Se si conclude un contratto di telefonia mobile e si disdice prima della sua naturale scadenza, cosa succede se la compagnia pretende il pagamento della penale? In questo caso, la possibilità che la società telefonica possa avviare un’azione giudiziaria per un importo basso è piuttosto scarsa. Bisogna, inoltre, valutare la validità della clausola penale che, per poter essere efficace nei confronti del consumatore, richiede un’apposita forma. Una prima considerazione da fare è sulla legge Bersani, che stabiliva il divieto di imporre penali ai danni dei clienti per la disdetta del servizio.

Penale per disdetta del contratto telefonico

Come abbiamo appena detto, la legge Bersani stabilisce il divieto di inserire penali negli abbonamenti telefonici e televisivi. Le clausole difformi sono nulle. Gli operatori telefonici sono stati molto abili a superare questo divieto. Pertanto le penali, sono state chiamate e giustificate in un altro modo e inserite in tutti gli abbonamenti. In particolare, al posto delle penali, le compagnie telefoniche fanno pagare all’utente, in caso di recesso anticipato: – i costi di disattivazione del servizio. – il rimborso delle promozioni riconosciute all’inizio del contratto. Si pensi, ad esempio, a un contratto di 40 euro al mese che viene scontato a 15 euro a condizione però che il cliente non dia disdetta prima di due anni.

In questi casi, se il cliente recede dal contratto anzitempo, è tenuto a restituire gli sconti ricevuti in precedenza. Come visto, anche se non si tratta tecnicamente di penali, tali previsioni contrattuali hanno di fatto l’effetto di disincentivare il recesso del consumatore. Tuttavia, poiché l’effetto e il risultato sono comunque quelli tipici della penale, il Consiglio di Stato (con la sentenza n. 1142/2010) ha ritenuto corrette tali pratiche. E così ha fatto anche l’Agcom, ossia l’Autorità Garante delle Comunicazioni. La stessa, infatti ha reputato legittimi gli addebiti all’utente dei costi di disattivazione del servizio e del rimborso per le promozioni ricevute all’attivazione del contratto. Ciò, ovviamente, in caso di disdetta anteriore alla data minima fissata nel contratto stesso.

Conseguenze se non si paga la penale

Una volta superato lo scoglio della validità della penale, imposta sotto forma di pagamento dovuto come sopra spiegato, la società del telefono che intende recuperarla dovrà agire in giudizio.  Incaricherà un avvocato affinché chieda un decreto ingiuntivo al giudice di pace e poi lo notifichi all’utente moroso. Se l’utente non dovesse pagare neppure in questa fase, bisognerebbe procedere al pignoramento dei suoi beni come il conto corrente, lo stipendio, la pensione, ecc. Altra conseguenza per chi non paga le bollette del telefono e le penali è l’iscrizione nel registro S.I.Mo.Tel.. Si tratta di una banca dati appositamente istituita dalle compagnie del telefono, una sorta della Centrale Rischi per i debiti con le banche. Dopo questa iscrizione del cliente in questo “registro nero”, lo stesso potrebbe avere difficoltà ad ottenere l’attivazione di un contratto con un’altra compagnia.

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