Le paste di Meliga, un biscotto antico piemontese

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La cucina piemontese è ricca di tradizioni e di specialità che si sono diffuse su tutto il territorio nazionale. Se abbiamo già parlato della sua nocciola, del gianduia, oggi vogliamo parlare di un’altra particolarità della regione. Nelle valli del cuneese e della val di Susa è nato infatti uno dei frollini più friabili della storia d’Italia. Le paste di Meliga, un biscotto antico piemontese, vengono da quelle valli.

Ma cosa sono? E come sono fatte?

Le paste di Meliga, un biscotto antico piemontese

Come i gianduiotti, le paste di Meliga nascono più per necessità che per curiosità. Nascono infatti da una cattiva annata di raccolta del grano. I fornai, disperati per il prezzo alle stelle del grano, decisero di utilizzare la farina avanzata dalla preparazione della polenta.

La farina in questione era il frumento di mais, una farina poco adatta alla preparazione del primo piatto piemontese più conosciuto. I fornai videro che, unendo i vari ingredienti, si formava una frolla molto friabile e dolce. Quasi una coccola per chi mangiava il biscotto.

La cura per questo biscotto in Piemonte è tale che è stato dichiarato come presidio slow food da coloro che detengono la ricetta originale. Pochissimi forni in Piemonte possiedono la ricetta originale, che prevede l’uso del frumento di mais. Nonostante abbiano provato a produrli industrialmente, la cosa non è riuscita e i biscotti di Meliga sono reperibili solo in Piemonte.

Le paste di Meliga, un biscotto antico piemontese, possono essere gustate da sole o con un buon vino dolcino. Come per esempio un passito, un moscato o un dolcetto dove magari “pucciarci” dentro i biscotti prima di mangiarli.

Se vi capita di fare un giro per le valli del cuneese, vi consigliamo di procurarvi una latta di questi deliziosi biscottini. Provate anche voi la dolcezza e la friabilità di un biscotto nato per caso in una delle regioni più a Nord d’Italia.

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