Le Borse ora valgono più del Pil del pianeta. Quello che i giornali non dicono

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Oggi sul IlSole24Ore è apparso un interessante articolo dal titolo “Le Borse ora valgono più del Pil del pianeta. Quali sono i rischi?“, scritto da Vito Lops, nel quale era mostrato il grafico seguente.

 

Nell’articolo il grafico viene interpretato utilizzando argomenti macro-economici molto interessanti, ma noi abbiamo notato un aspetto, non discusso da Lops, che riteniamo molto importante e che, se confermato, fa accapponare la pelle.

Storicamente (dal 2003 al 2016) il PIL globale è superiore alla capitalizzazione delle Borse. Solo una volta, alla fine del 2007, abbiamo avuto un’inversione (PIL inferiore alla capitalizzazione delle Borse) e quello che è successo dopo è ben noto. Un tracollo dei mercati che sono arrivati a perdere oltre il 50%!

Questa condizione di inversione potrebbe verificarsi nuovamente alla fine del 2017. Quello che ne potrebbe seguire è facilmente immaginabile, un crash dei mercati.

Se, però, una rondine non fa primavera, allo stato attuale ci troviamo nel bel mezzo di uno stormo di rondini.

Nell’articolo Quali sono le condizioni per un tracollo dei mercati finanziari? Un approccio statistico, quantitativo e macro-economico sono riassunte tutte le evidenze che preannunciano un tracollo dei mercati finanziari. In questi articoli, però, non è riportato un importante indicatore molto utilizzato: il P/E 10 di Shiller. Come si vede dal grafico seguente, il P/E 10 di Shiller si trova su valori che dal 1880 ad oggi sono stati raggiunti solo due volte: prima del crash del 1929 e prima della lunga crisi dei mercati che dai massimi del 2000 ha portato, con un ribasso di oltre il 50%, giù fino ai minimi del 2009.

Se tutti questi indizi si sommano al frattale previsionale per il 2017 riportato qui di seguito il quadro è completo e fa accapponare la pelle.

Tuttavia mai fasciarsi la testa in anticipo. Nonostante le recenti debolezze (soprattutto in Europa), infatti, ci potrebbe essere un ultimo guizzo rialzista prima dell’affondo.

La congiuntura causa del tracollo, potrebbe verificarsi in area 2560 dell’S&P500, quando mappa e territorio si allineerebbero facendo aumentare le probabilità per un forte ribasso dei mercati.

Ribasso fino a che livelli?

Gli obiettivi per i principali indici mondiali sono (Mercati azionari: la storia ci dice che da settimana prossima si scende. Le attese (da incubo) se dovesse avere ragione)

Dow Jones I° obiettivo naturale in area 14000

S&P500 I° obiettivo naturale in area 1570

Future DAX I° obiettivo naturale in area 9200

Future FTSEMIB I° obiettivo naturale in area 13500

 

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