Le Borse continuano la cavalcata trionfale verso la ripresa ma sempre con un occhio al panorama internazionale

Ftse Mib

Come detto ieri, i listini osservano con apprensione quanto sta avvenendo sul mercato obbligazionario a stelle e strisce. Ad inizio settimana, infatti, si è registrata la temuta inversione della curva dei rendimenti. Cosa significa. In parole povere il rendimento del titolo di Stato con scadenza a due anni, offre un rendimento superiore a quello con scadenza trentennale. Si tratta di un segnale che, solitamente, annuncia il pericolo di una recessione. O, per essere più precisi, che statisticamente si è verificato più spesso poco prima dell’arrivo di una recessione. Un’inversione della curva dei rendimenti, infatti, non delinea in automatico una recessione ma suggerisce semplicemente che gli operatori e gli investitori del settore obbligazionario temono per la tenuta effettiva dell’economia.

Anche per questo motivo un altro osservato speciale è il decennale. In questo caso l’inversione non si è ancora fatta vedere, ma il margine si sta restringendo e data la situazione internazionale e le problematiche viste sul fronte delle materie prime e degli energetici, è facile pensare che l’attenzione sia focalizzata su tutti i possibili indizi che confermino, o meno, i timori. Ad ogni modo, le Borse continuano la cavalcata di una ripresa vista già da qualche seduta.

Oggi, infatti, hanno aperto positive con un Ftse Mib che intorno alle 12 guadagnava il 2,2% circa. Il tutto sulla scia dell’ottimismo circa il nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina, round che si terrà nelle prossime ore in Turchia e su cui sembrano esserci concrete speranze di un risultato se non positivo, per lo meno incoraggiante. Guardando all’azionario, soprattutto quello d’oltreoceano, la percezione è quella di un conflitto che non solo non sembra essere destinato a durare ma che non dovrebbe estendersi ad altre potenze.

Le Borse continuano la cavalcata trionfale verso la ripresa ma sempre con un occhio al panorama internazionale

Naturalmente la volatilità sarà una caratteristica preminente per le prossime sedute. Una volatilità che potrebbe accentuarsi con l’avvicinarsi della scadenza fissata da Mosca per il pagamento del suo gas in rubli. Intanto proprio il focus sul settore energetico e sulle possibili difficoltà su alcuni fronti dei trasporti, ha rimesso in campo l’interesse per dei titoli specifici. In particolare da UBS hanno sottolineato nomi come Eiffage e Vinci, entrambi con rating Buy. Per gli aeroporti, invece, le preferenze vanno a Flughafen Zurich e Aena.

Da Wall Street l’interesse di Morgan Stanley si è spostato verso il settore dei bancari. In particolare per protagonisti come Bank of America, che incassa una promozione (da Underweight ad Equal Weight) e Citigroup che, invece, fa il percorso inverso, dal precedente Equal Weight all’attuale Underweight. Stesso discorso anche per M&T Bank Corp, sempre ad opera degli analisti di Morgan Stanley.

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