Le Borse continuano a cadere: i risparmi e il sistema sono a rischio coronavirus?

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Le Borse continuano a cadere: i risparmi e il sistema sono a rischio coronavirus? Cosa attendere dal futuro?

Il Coronavirus è, con ogni e qualsivoglia probabilità, un evento definibile come un cigno nero. Che cosa si intende con questo? Un evento altamente improbabile (come un cigno nero, appunto), che ha la potenzialità di sconvolgere mercati ed economie. Di grande impatto, con sconosciute conseguenze.

Tralasciando questo punto, le responsabilità attribuibili alle istituzioni governative sono tante, soprattutto sotto il profilo dell’informazione (nessuno può negare che la crisi sia stata ingigantita dai media, per quanto reale e presente). Ma ci sono anche altri elementi che è bene considerare.

Primus inter pares, non sottovalutare la questione. E’ indubbio che questa crisi abbia scosso la fiducia dei mercati, che, nell’ultimo anno, erano sembrati immuni a bad news e scenari avversi alle economie mondiali. La Brexit, datata giugno 2016, era stata mangiata e digerita; stessa cosa era accaduta per la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, ormai un lontano (anche se recentissimo) ricordo.

In secundis, e di ovvia, logica conseguenza, questa volta i mercati hanno sentito la presenza di qualcosa di realmente pericoloso, tanto da segnare forti correzioni e ribassi che non si vedevano dalla bolla americana dei mutui subprime.

Le Borse continuano a cadere: i risparmi e il sistema sono a rischio coronavirus?

E se i mercati si sono (e si stanno) comportati/comportando così, la risposta delle banche centrali non si è fatta attendere. Taglio dei tassi di mezzo punto in UK, di un punto e mezzo, in due trance, da parte della FED. La BCE ha allargato i cordoni della borsa per le banche, ed ha ampliato ulteriormente il QE. Il FMI ha variato ieri un piano di interventi da 1 trilione di dollari, 200 milioni subito disponibili, altri 800 da implementare attraversi l’avvio di progetti e la concessione di prestiti.

Ma le Borse continuano a cadere. Perché?

Semplice. Perchè tutte queste misure sono monetarie. E se vanno benissimo per crisi finanziarie e/o economiche, i mercati credono che siano inefficaci (suggerimento: NON LO SONO) per la gente comune. Perché? Perchè aiutano, direttamente, le banche e le imprese, non i cittadini.

Ahinoi, è di ogni evidenza che se le imprese (che sono quelle che fanno lavorare), e le banche (che sono quelle dove sono depositati i risparmi) falliscono, il mondo sì che andrebbe a gambe all’aria. Quindi le prime a dover essere aiutate sono proprio loro… ma questa volta il paradigma appare cambiato. Ancora… perché? Perché questa volta la gente muore. Muore sul serio.

Intendiamoci, la gente è morta anche all’epoca della Grande Recessione; i suicidi tra i colletti bianchi non si contano, allora… Ma stavolta è diverso. Stavolta muore la “gente comune”, possono morire tutti, dirigenti ed operai. E ai mercati, questo, non piace, perché aumenta l’incertezza. E quando c’è incertezza, i mercati fanno una sola cosa: vendono. Tanto, sanno già che ricompreranno più tardi.

Riflettiamo sui nostri risparmi

Scenari incerti e volatili sono però l’occasione per riflettere sullo stato di salute del risparmio degli italiani, allocato nelle sue varie forme. Non piace di certo a nessuno vedere l’andamento dei propri investimenti subire perdite consistenti in un arco di tempo così ridotto, e l’emotività può far prendere decisioni affrettate e molto spesso errate. I mercati finanziari hanno infatti per loro natura un andamento altalenante, con performance molto differenti anche da un anno all’altro, come peraltro hanno ben testimoniano i differenti rendimenti di due anni ben vicini, il 2018 e il 2019.

A prescindere però dal rendimento atteso di ciascun investimento, un altro tema è spesso, troppo spesso tralasciato dal risparmiatore medio, complice anche l’ignoranza finanziaria che caratterizza il nostro Paese. Ed è quello del costo degli strumenti finanziari in cui è possibile investire. La normativa Mifid II ha finora fallito clamorosamente nell’educare il risparmiatore medio. Chi legge il resoconto annuale sugli investimenti che arriva a casa? Chi va a vedere quanto gli costa la consulenza, oltre a tutto il resto, sul totale di quanto investe? Troppe volte, infatti, ci si concentra solamente sulle possibilità di guadagno e sul relativo rischio da sopportare, tralasciando la sfera dei costi. Questa è invece, un elemento che contribuisce, più di quanto si pensi, al rendimento complessivo dell’investimento. Costi di entrata, di uscita, management fees e così via, sono tutti elementi che finiscono per ridurre, anche di parecchio, il guadagno finale.

Le Borse continuano a cadere: i risparmi e il sistema sono a rischio coronavirus?

Una tutela per il futuro, a lungo termine

Per tutelare il risparmio degli italiani, sarebbe utile informare e sensibilizzare i risparmiatori sul ruolo che la previdenza complementare può svolgere non solo come integrazione alla pensione di base, ma anche come strumento di risparmio di lungo periodo. Perché? Perché a parità di altre condizioni, infatti, i fondi pensione, e in particolare quelli chiusi, evidenziano costi estremamente bassi soprattutto se si considera un arco temporale di lungo periodo (l’unico che crea vero valore), che potrebbe essere la soluzione più adeguata alla maggior parte dei risparmiatori.

Investire in prodotti su orizzonti pluridecennali (da 20 anni in su) offre, infatti, il vantaggio di poter beneficiare di recuperi in termini di performance a compensazione di eventuali periodi di ribasso. Dopotutto, il naturale andamento delle borse valori è 1) al rialzo perché 2) servono a creare valore, non a distruggerlo, come in questi giorni.

Investite risparmiando, è meglio

Avete paura ad investire, di questi giorni? E’ comprensibile. Non volete lasciare i soldi sotto al materasso, al contempo? E’ sconsigliabile farlo, poiché l’inflazione ve li mangerebbe piano piano… Quindi? Metteteli al lavoro con un fondo pensione. Vantaggi? Costi bassi; orizzonte temporale di investimento di lungo periodo; benefici fiscali; versamenti dilazionati nel tempo. Un ottimo strumento di risparmio, alla portata di tutti.

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