Le bevande vegetali sono un’alternativa al latte vaccino, ma attenzione a quali scegliere per non avere brutte sorprese

latte di mandorla

Oggigiorno sono tante le persone che per varie ragioni preferiscono sostituire il latte vaccino con bevande vegetali. L’Associazione AILI afferma che in Italia almeno il 50% della popolazione soffrirebbe di intolleranza al lattosio. Il lattosio non è altro che il principale zucchero contenuto nel latte, che corrisponde a circa il 98% della sua costituzione.

Non solo latte di mucca, ma anche di capra, pecora, asina, materno, sono composti da lattosio. Ecco perché chi è intollerante a questa sostanza, spesso deve limitare o eliminare temporaneamente il consumo di latte e derivati. Così subentrano il latte di soia, di mandorla, di riso, d’avena e così via.

Le bevande vegetali sono un’alternativa per chi non vuole rinunciare al latte, sebbene non lo possano sostituire. Infatti, sia dal punto di vista biologico che del sapore sono prodotti molto diversi. Ma di cosa sono fatte veramente le bevande vegetali? Oggi spieghiamo come e quali scegliere per non avere brutte sorprese, specialmente per chi crede che siano dietetiche.

Supermercati e affini offrono una grandissima varietà di marche e tipologie di bevande vegetali. Queste sono solitamente composte da cereali o frutta a guscio, tipo mandorle o noci. Negli ultimi anni, però, sono subentrate anche varianti addizionate di calcio, povere di grassi etc., volte a soddisfare tutti i bisogni del consumatore. Ma siamo davvero sicuri che le bevande vegetali contengano solo gli alimenti riportati sul davanti della confezione? Grazie a un’analisi fatta da Altroconsumo, vediamo cosa possono contenere e come districarsi per scegliere il prodotto migliore.

Le bevande vegetali sono un’alternativa al latte vaccino, ma attenzione a quali scegliere per non avere brutte sorprese

A differenza del latte vaccino, che dovrebbe essere solo pastorizzato e microfiltrato, le bevande vegetali hanno una lavorazione complessa. L’ingrediente base viene processato e arricchito di vitamine, minerali, diluito e addizionato di zuccheri e aromi. Ecco perché sull’etichetta informativa solitamente la percentuale di riso, avena o soia non supera il 17% (meglio non acquistare se inferiore).

Ognuna, poi, si differenzia per contenuto nutrizionale. Per esempio, la bevanda di soia è la più proteica e ricca di aminoacidi essenziali. Inoltre è fonte naturale di vitamina B2 e grassi buoni. Eppure, nell’essere processata, vengono aggiunti calcio, zuccheri, stabilizzanti ed emulsionanti che potrebbero non essere il massimo per l’organismo.

Mandorla e nocciola sono invece ricche di grassi buoni ma povere di proteine. Il cocco, invece, è ricco di acidi grassi saturi. Tutti sono ricchi di fibre e hanno meno zuccheri. Purtroppo, il contenuto di frutta secca è misero, allungato con acqua e zuccheri. Evitiamo bevande con un contenuto di zuccheri semplici superiore al 10%. Quindi, è necessario sempre dare un’occhiata alla composizione. Di norma più la lista degli ingredienti è corta e migliore sarà la qualità del cibo.

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