Le Banche: gioie e dolori del sistema economico Italia!

Banche italiane

La ricetta Italiana sulle Banche era veramente tutta sbagliata?

La storia economica dell’Italia è coronata da crisi bancarie e grossi scandali.

Citiamo per esempio lo scandalo della Banca Romana del 1893 che  condusse al disastro di Adua ( 1896). I nuovi fucili mod. 1891 furono sostituiti dai vecchi “Vetterli-Vitali mod.70/87” con la motivazione  ufficiale di  non avere due tipi di munizionamento diversi tra le truppe indigene e coloniale e quelle nazionali. Il motivo reale era che i depositi erano pieni di questi vecchi modelli e di queste cartucce, le munizioni costavano molto poco e nel bilancio come sempre mancavano le risorse (  sembra di vedere i tempi attuali).

Forse si sarebbe perso lo stesso, causa la negligenza dei comandanti, ma il voler risparmiare come ai tempi della lesina fece il resto.

Sempre nel periodo  tra 1893-1894 vi fu il fallimento delle due grosse banche “industriali” Credito Mobiliare e Banca Generale.

Si cercò quindi di indirizzare le banche italiane verso la specializzazione: quelle commerciali verso il credito a breve scadenza e quelle “industriali” verso il credito a medio e lungo termine.

La crisi del primo dopoguerra accelerò questi indirizzi, quando al fallimento della Ansaldo, seguì il fallimento della Banca Italiana di Sconto, sua banca di riferimento.

Questo problema era comune a molte banche italiane.

Le banche italiane erano legate  ai gruppi industriali come gemelli siamesi. La loro politica finanziaria  era quindi governata dagli interessi delle industrie  e si concretizzava nel rilascio di finanziamenti che non sarebbero mai  stati concessi se non vi fosse stato questo connubio perverso.

Per tali motivi  nel 1926 solo la Banca d’Italia fu autorizzata ad  emettere  banconote oltre  a  vigilare su tutti gli intermediari bancari. Successivamente nel 1936, con l’emissione della Legge Bancaria, si stabilì quella  che è stata chiamata la “specializzazione bancaria”,ovvero la divisione delle banche che operano a breve termine da quelle che  svolgono la loro attività a medio e lungo termine. La banche così  si specializzarono, rendendo le loro operazioni diverse: quelle a breve si finanziavano con i depositi dei propri clienti,  le altre con finanziamenti a medio termine, infine quelle che concedevano prestiti a lungo termine, con lo sconto delle cartelle di credito fondiario.

Questo modo di operare era assolutamente  diverso  dal sistema Tedesco, ove prevaleva la banca mista o generale.

La legislazione stringente  in materia bancaria portò conseguentemente che  queste  prima o poi cadessero nelle mani Pubbliche.  ( eccezione per Medio Banca).

Quasi Tutte le banche italiane erano quindi in mano al settore pubblico con le inevitabili conseguenze  di “clientela”, per le numerose assunzioni tutte pilotate,  con stipendi elevati e superiori alla media europea.

Fino al 1993 le banche operarono in questa maniera, con il prevalere  in Europa delle indicazioni germaniche di banca mista anche quelle italiane dovettero seguire questo esempio.

In Germania le banche erano colossi, ma attaccati a doppio filo alle società industriali. Quel binomio perverso che in Italia aveva portato a tanti fallimenti e tanti scandali.

In Europa si criticava che le dimensioni delle banche italiane fossero troppo piccole e che dovessero  aggregarsi per ridurre sprechi e spese generali. Le maggiori dimensioni avrebbero risolto tutti i problemi. Il problema era la dimensione quindi il grido fu” aggregazioni”.

È stato così?

Vedendo la grande crisi odierna e di tutte le  banche, italiane e non,  sembrerebbe vero il contrario. Banche piccole, ma presenti sul territorio, come le SparKasse tedesche e le sezioni specializzate, sono facilmente controllabili anche in caso di crisi finanziaria. Le Crisi di grandi istituti come quelli francesi o tedeschi, lo sono molto meno. In particolar modo oggi che tutte le banche sono piene di crediti deteriorati.

Viene invocata anche la creazione di una Bad  Bank. In modo da ricollocare tutti i crediti di dubbia o impossibile riscossione per “liberare” o “ripulire” da questi contenziosi i bilanci  delle banche .

Forse si dovrebbe ripensare anche al modello di banca mista alla tedesca .

Salvare un piccola Banca è facile, un colosso bancario molto di più.

Oggi che le banche sono più vicine alle società di servizi, sarebbe forse opportuno  tornare alla specializzazione?

Approfondimento

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