Le attese dei mercati per le prossime riunioni FED e BCE

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Tra mercoledì e giovedì arriveranno le ultime riunioni FED e BCE.  Negli ultimi mesi la Banca centrale americana ha tagliato per tre volte i tassi di interesse e alla Banca Centrale Europea Mario Draghi ha lasciato il posto alla Lagarde. Queste le attese dei mercati.

Chi si trova ad investire sui mercati questa settimana dovrà tenere conto di importanti market mover. Il primo è quello delle riunioni delle banche centrali che tornano nel mirino degli operatori. Infatti questa settimana si vedranno le due maggiori istituzioni finanziarie, FED e BCE, riunirsi per decidere le prossime mosse in materia di politica monetaria. In realtà sul fronte delle attese i consigli degli esperti tendono a dividersi. Infatti per la BCE la vera novità sarà la presenza del nuovo governatore, Christine Lagarde.

Le previsioni sulla BCE

Quali sono le attese dei mercati sulla BCE? Nonostante sia nota da tempo la sua successione al dimissionario Mario Draghi che ha lasciato il suo incarico a novembre, quella di giovedì prossimo sarà la prima riunione in cui la Lagarde siederà ufficialmente come governatore della banca centrale europea. Le previsioni degli analisti parlano di poche le sorprese a livello di politica economica, almeno in questa riunione. Resta però la spada di Damocle dei dati macro che continua a pendere sul Vecchio Continente. A far paura sono i numeri della produzione industriale tedesca ai minimi da oltre 10 anni.

Le previsioni sulla Federal Reserve

Diverse, invece, le previsioni sulla FED. In questo caso le strategie di trading dovranno considerare gli ultimi dati macro statunitensi. In particolare quelli riguardanti i nonfarm payrolls, hanno dipinto un quadro che, su novembre, è a dir poco roseo. 226mila nuovi posti di lavoro invece dei 183mila previsti, aumento dei salari medi e calo del tasso di disoccupazione dovrebbero rassicurare sul buono stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Di contro, però, potrebbero anche portare il governatore della FED, Jerome Powell, a rallentare, se non a fermare del tutto, i tagli finora approvati. Tra gli altri eventi di rilievo, però, restano da citare anche le elezioni inglesi di giovedì e, soprattutto, quel 15 dicembre (domenica prossima) in cui scatteranno eventuali nuovi inasprimenti sui dazi voluti da Washington.

 

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