Le 3 cose da guardare per scegliere i titoli di Stato migliori e salvaguardare il risparmio

BTP e BOT

In tempo di ribasso delle Borse, recessione, interessi ridotti a zero, pericoli per tasse, prelievi forzosi ecc. salvaguardare il risparmio diventa un obiettivo primario. Una delle soluzioni migliori è puntare sulle obbligazioni, meglio ancora sui sempre affidabili titoli di Stato. Ma come scegliere l’obbligazione governativa migliore? Ce ne sono a decine quotate sul mercato, su quali puntare? E allora di seguito vi riveliamo le 3 cose da guardare per scegliere i titoli di Stato migliori e salvaguardare il risparmio.

Le 3 cose da guardare per scegliere i titoli di Stato migliori e salvaguardare il risparmio

Prima di tutto occorre sapere che di titoli di Stato ne esistono diversi sul mercato. Ci sono i BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, adatti per un investimento di breve periodo, massimo 12 mesi. Ci sono i CCT i Certificati di Credito del Tesoro, adatti per un orizzonte di investimento più lungo, fino a 24 mesi. Poi ci sono i BTP, Buoni del Tesoro Poliennale, con scadenze che arrivano fino a 50 anni. Attualmente il BTP più lungo scade nel 2067.

  • La scadenza. La prima cosa da guardare è la durata del titolo, quella residua, cioè quando quel titolo sarà rimborsato. La durata residua è importante perché deve collimare con il nostro orizzonte di investimento. Se ho necessita dei soldi tra un anno e mezzo e voglio parcheggiarli in un luogo sicuro, un CCT è la soluzione più immediata. Se ho un orizzonte più ampio forse un BTP può essere il più adatto.

Prezzo e rendimento sono fondamentali per la scelta

La scadenza è la prima delle 3 cose da guardare per scegliere i titoli di Stato migliori e salvaguardare il risparmio. Le altre due sono il prezzo e soprattutto il rendimento. Questo vale in modo particolare per i BTP. Infatti i Buoni del Tesoro Poliennale danno un tasso di interesse fisso che ne influenza nel tempo il variare dei prezzi e quindi il rendimento. Invece CCT e BOT sono titoli di Stato a tasso variabile.

  • Il prezzo. Per i CCT e i BOT osservare il prezzo è meno rilevante, anzi quasi trascurabile. Sappiamo che saranno rimborsati alla pari, ovvero a 100 centesimi, sicuramente il prezzo di un BOT e un CCT prima della scadenza sarà inferiore a 100 centesimi. Maggiore la durata del titolo minore il prezzo.

Non è così per i BTP. Come per gli altri, anche i Buoni del Tesoro Poliennale a scadenza sono rimborsati a 100. Tuttavia sul mercato possono essere prezzati anche abbondantemente sopra la pari, ovvero sopra i 100 centesimi. Dipende dal valore della cedola. Ci sono BTP emessi molti anni fa e con una cedola molto cospicua, che quotano anche a 140 centesimi. La cosa sicura è che in prossimità della scadenza il prezzo si riallinea ai 100 centesimi, valore di rimborso

  • Il rendimento. E’ influenzato dalla cedola. Nei BTP una cedola alta non è sinonimo di rendimento alto. Lo è invece per i CCT. In genere nei BTP una cedola alta si accompagna ad un prezzo superiore ai 100 centesimi. Mentre nei CCT anche a fronte di una cedola alta (comunque sempre allineato ai tassi di mercato), il prezzo è sempre sotto la pari.

Nei BTP il flusso cedolare della durata residua e la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso, danno il valore del rendimento. In generale, però, indipendentemente da cedola e prezzo, maggiore è la durata residua del BTP e più alto sarà il rendimento. Invece per i CCT il rendimento a scadenza è influenzato quasi totalmente dalla cedola in corso.

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