Lavoro negli USA stabile con manifatturiero in volo

mercati

I dati sul lavoro negli USA continuano a confermare la forza del ciclo economico statunitense.

Anche quando come oggi per esempio i JOLTs (vedasi tabella sottostante) sono appena sotto il consensus, si resta su valori assoluti da record.

O comunque lì vicino.

Per capirci meglio in passato a questi livelli di nuovi posti di lavoro la FED alzava i tassi anziché tagliarli come sta avvenendo ora.

Un’analisi economica corretta deve tenere conto di questa potente anomalia.

Percorso dei tassi di interesse inusuale e dagli effetti potenziali imprevedibili nel medio termine.

Nel breve termine invece è come se la FED avesse dato il segnale agli operatori di borsa di “scatenare l’inferno”.

Bolla  in formazione

Se parte come pare la bolla guadagnare in Borsa con le azioni tornerà ad essere l’hobby preferito anche dalle massaie.

Con tutto il rispetto per le massaie ovviamente… ma solo per indicare una categoria di non addetti ai lavori che viene citata storicamente come indicatore di momenti di mercati ad alta attrazione popolare.

Il lavoro negli USA a livelli alti d’altronde fornisce reddito a una fascia amplissima di popolazione.

Ciò consente anche a un popolo di cicale come quello americano comunque di accantonare qualcosa.

Tabella dati sul lavoro negli USA e non solo

Indice ISM dei nuovi ordini non manifatturieri (Ott) 57,0 55,0 55,2
Indice ISM non manifatturiero (Ott) 54,7 53,5 52,6
Nuovi Lavori JOLTs (Set) 7,024M 7,028M 7,301M

Possiamo notare come ai JOLTs appena sotto le attese abbiano corrisposto due dati sull’ISM manifatturiero e non che in Europa ci sogniamo letteralmente.

In particolare il 54,7 versus 53.3 atteso e 52.6 del mese scorso del segmento manifattura dà poi un respiro maggiore anche ai rialzi di borsa.

L’incremento della volatilità che si è registrato è fenomeno del tutto naturale visto che c’è chi sulle buone notizie vende dandone già per scontata in precedenza la pesatura sui prezzi di Borsa.

Ricordiamo che, a maggior ragione dopo lo sforzo registrato lunedì, le probabilità che entro fine novembre si concretizzi un ritracciamento sono elevate.

Per cui comunque l’ottimismo di fondo non deve fare perdere di vista adeguate politiche di money management sul proprio portafoglio.

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