Lavoro, economia e tasse nelle preoccupazioni degli italiani

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Quali sono le cose principali di cui paiono preoccuparsi gli italiani? Sembra proprio che siano tre. Ben note, tra l’altro. Già, perché ci sono lavoro, economia e tasse nelle preoccupazioni degli italiani. E non lo diciamo solo noi. Che tra l’altro lo sappiamo bene e lo tastiamo con mano ogni giorno. Lo certifica Euromedia Research in un sondaggio di pochi giorni fa. Volete sapere tutte le cose che fanno preoccupare gli italiani e quanto? Continuate a leggere.

Ve le elenchiamo una dietro l’altra. Corredate di percentuali. Lavoro e disoccupazione sono in testa col 20,6%. Segue il rilancio dell’economia nazionale col 19,5%. Poi abbiamo la pressione fiscale al 17,4%. Preoccupa anche l’ammodernamento ed il ripensamento del sistema sanitario, al 15,9%. Scuola e istruzione preoccupano di più l’11,4% degli intervistati. L’immigrazione, contrariamente al percepito amplificato dai media, preoccupa solo l’8,1% della gente. Ultima la lotta alle disuguaglianze con un piccolo 5,2%.

Perché lavoro, economia e tasse sono sempre in cima ai pensieri degli italiani? Nonostante il tam tam quotidiano dei media, soprattutto di alcuni, su sicurezza ed immigrazione? Perché è un chiaro segno che la politica non affronta questi problemi. E, se lo fa, li affronta poco e male. E lo fa con una comunicazione ad arte, aiutata da un linguaggio a volte oscuro, per rinviare e rimandare i problemi.

Lavoro, economia e tasse nelle preoccupazioni degli italiani

Queste tre categorie rimarranno un chiodo fisso finché non saranno affrontate per bene e sul serio. In Germania, che aveva problemi sul lavoro fino al 2005 (incredibile, eh?), hanno affrontato la cosa di petto. Da tedeschi. E l’hanno risolta con le riforme Hartz. Da allora il lavoro non è una priorità dei tedeschi. Neanche adesso, che come noi sono morsi dalla crisi generata dal coronavirus.

Che la sanità venga dopo le categorie appena nominate non dovrebbe sorprendere. Stupisce semmai come non sia prima di esse. Probabilmente il fatto che il sistema sia stato testato, fosse vicino al collasso, ma abbia retto non preoccupa più di tanto. E stupisce anche come la scuola preoccupi solo 1 italiano su 10. Ma ricordiamo che il sondaggio era l’8 settembre, prima della riapertura. E prima di poter toccare con mano gli eventuali problemi che ci saranno.

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