L’arte segreta che viene dal Giappone e che ha cambiato il nostro rapporto con i fiori

fiori

Diventare un artista nella propria vita di tutti i giorni, usando solo i fiori e la propria creatività. È possibile per chi impara i trucchi dell’ikebana, una antichissima tradizione che viene dall’estremo oriente. Grazie ad essa potremo creare regali unici e circondarci di bellezza proprio nel momento in cui tornano a sbocciare i fiori.

L’arte segreta che viene dal Giappone e che ha cambiato il nostro rapporto con i fiori

Sembra che le prime testimonianze sull’ikebana risalgano addirittura al sesto secolo dopo Cristo. È nata con ogni probabilità in Cina, dove i monaci buddhisti erano soliti abbellire i loro templi con composizioni di fiori. Ma era diffusa anche tra i nobili, che la usavano per rappresentare la forza e la bellezza del loro casato.

Fu solo più tardi che l’ikebana raggiunse il Giappone, dove si affermò come pratica quasi filosofica. Il tipo di fiori, la forma della composizione, i materiali, ogni cosa ha un significato preciso e trasmette un messaggio particolare.

Come praticare l’ikebana

Occorre ricordare che in quasi tutte le composizioni la forma che si crea è un triangolo basato sull’incrocio di tre steli. Quello più basso rappresenta la terra e la sua stabilità: quello più alto rappresenta il cielo, e quello mediano l’uomo, che unisce e bilancia i due opposti.

Secondo step fondamentale è la scelta degli elementi da usare: sono ammesse foglie, fiori, erba, rami, insomma qualsiasi elemento naturale (e stagionale) della nostra zona. Stando bene attenti al significato e alla simbologia di ogni fiore o pianta. Ora che la primavera è appena cominciata non abbiamo che l’imbarazzo della scelta!

Infine bisogna combinare questi elementi asimmetricamente, interpretando con spontaneità il nostro gusto. Il risultato sarà una composizione unica, che esprimerà la nostra interiorità e darà un tocco unico alla casa (o a quella di un amico: perché non farne un regalo?).

Ecco l’arte segreta che viene dal Giappone e che ha cambiato il nostro rapporto con i fiori.

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