Buonasera ai lettori di ProiezionidiBorsa,
per domani sull’Agenda economica sono previsti i seguenti appuntamenti:
Per consultare l’intero calendario economico giorno per giorno
Come rimarca il sito Investing.com, l’inflazione annua statunitense è salita in linea con le aspettative ad aprile, mentre l’inflazione core è salita meno del previsto, alimentando le probabilità che la Federal Reserve si attenga al suo piano di un aumento graduale dei tassi di interesse.
L’inflazione rimane una fonte di preoccupazione per i mercati dal momento che l’aumento delle pressioni sui prezzi potrebbe spingere la Fed ad alzare i tassi di interesse ad un tasso più veloce del previsto.
I mercati si aspettano che il prossimo intervento sui tassi avvenga durante il vertice di giugno della Fed e che sia seguito da un altro aumento a settembre, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Le probabilità di un ulteriore aumento a dicembre, per un totale di quattro aumenti nel 2018, oscillano a poco meno della soglia del 50%.
Perchè l’inflazione fa paura?
Per farci capire ed essere il più semplice possibile, dobbiamo dire che un ciclo economico ha alla sua base la legge della domanda e dell’offerta.
In un periodo di espansione economica, la domanda supera l’offerta ed in uno di rallentamento, l’offerta supera la domanda.
Cosa preoccupa i mercati?
Un aumento “incontrollato” della domanda in quanto questo potrebbe portare ad un aumento dell’inflazione e quindi ad un aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi.
L’inflazione ha come effetto diretto, la diminuzione del potere di acquisto del denaro, in quanto con la stessa somma si comprano meno beni e servizi.
In un ciclo economico “bilanciato”, l’inflazione non deve mai essere troppo alta e nemmeno troppo bassa.
Un inflazione moderata è associata alla crescita economica, altrimenti si verifica un “surriscaldamento”.
Inflazione e tassi di interesse “vanno a braccetto” e pertanto l’inflazione “viene calmierata” aumentando i tassi di interesse.
Il debito mondiale ammonta a circa 231 mila miliardi di dollari, e c’è da chiedersi fino a quale livello dei tassi, tale debito sia sostenibile.
Inoltre, l’aumento dei tassi fa diventare conveniente investire in obbligazioni facendo venire meno il cosiddetto appetito per il rischio.
Prima o poi l’aumento dell’inflazione, e quindi i conseguenti aumenti dei tassi, porta ad un rallentamento economico e quindi ad un periodo di crisi.
Cosa impedisce questo effetto quasi diretto?
La crescita economica, e quindi finchè verranno prodotti utili ed i consumi e occupazione saranno a livelli alti, Stati sovrani, imprese e privati, riusciranno a finanziarsi a tassi alti senza che la sostenibilità venga messa in discussione.
L’attuale contesto economico, vede l’inflazione crescere con moderazione quindi non si ravvisa il pericolo di un’accelerazione” della politica dei tassi al rialzo.
Frattanto, le trimestrali americane, hanno evidenziato una crescita degli utili dal 16 al 20%.
Non vediamo quindi minacce per l’attuale ciclo economico.
Qualche preoccupazione di recente. si è ravvisata nell’appiattimento della curva dei tassi fra le scadenze 2 e 10 anni e 10 e 30 anni dei titoli di stato americani.
Solitamente questa “divergenza” ha portato ad un rallentamento/recessione nei successivi 12/18 mesi.
I pericoli se ci sono quindi non sono molto vicini e al momento sono sotto stretto controllo.
Altri elementi premonitori per alcuni addetti ai lavori, vengono dall’outlook di Caterpillar, che è considerato una sorta di benchmarck.
L’azienda ha dichiarato che difficilmente gli utili eccezionali dell ‘ultimo periodo verranno superati e quindi il futuro potrebbe essere meno roseo.
A parer nostro, questo può significare tutte niente e non si può prevedere un ciclo economico solo in base a questo evento.
La verità è che nella storia delle economia si alternano periodi di espansione più o meno lunghi a periodi di recessione/rallentamento più o meno lunghi.
Con grande probabilità fra un certo tempo assisteremo ad una recessione, ma oggi tutti gli indicatori economici contingenti e predittivi come ad esempio il PMI, si mantengono su livelli di non minaccia.
Pertanto, come comportarsi?
Solitamente un minimo dei mercati si forma nei pressi dell’ultimo taglio dei tassi ed un massimo, nei pressi dell’ultimo rialzo. Solitamente al primo taglio dei tassi, si ha la conferma che un top di borsa sia stato segnato.
Al momento, l’economia potrà continuare a crescere, i tassi a salire e i mercati azionari a segnare nuovi massimi.
Quindi, il nostro consiglio è di stare long sull’azionario. perchè l’appetito per il rischio è ancora intatto.
Veniamo ai mercati.
La giornata odierna, ha confermato che il trend di fondo permane rialzista e non vede pericoli.
Ora se la nostra view è corretta, l’esplosione di momentum rialzista che dovrebbe verificarsi nei prossimi giorni, alimenterà forti rialzi dovuti alle ricoperture delle posizioni short che “abbondano in giro”.
Panic buying alle porte?
Per Wall Street sembra molto probabile, per i mercati azionari europei “influenzati” dalla situazione italiana, ci limitiamo ad osservare che il trend di fondo è ancora rialzista. Ma se Wall Street inizierà a tirare al rialzo, abbiamo probabilità del 76% ca che tutti gli altri mercati seguiranno a ruota.
Se hai disponibilità superiori ai 350.000€ ti proponiamo la lettura di una Guida Interessante sulle prospettive del mercato azionario e sugli errori da non commettere nei prossimi mesi
Clicca Qui per Scaricare la Guida
Qual’è il nostro scenario per l’anno in corso?
In rosso la nostra previsione annuale su scala settimanale per i mercati americani.
In blu il grafico reale su scala settimanale.
Veniamo al breve termine.
Questo era lo scenario iniziale previsto per la settimana in corso:
Cosa attendevamo per la settimana del 7 maggio per i mercati azionari internazionali?
Un’apertura sui minimi e una chiusura sui massimi.
Mappa di prezzo tempo stilata nel weekend con il metodo spiegato nell‘Ebook Top or Bottom.
La giornata di martedì ha portato ad una variante come segue:
Quindi i minimi di martedì dovrebbero rimanere inviolati e portare a nuovi rialzi fino a venerdì, che dovrebbe chiudere sui massimi settimanali.
I livelli di prezzo non hanno subito alcun mutamento, “anzi si sono rafforzati”.
Quali erano i livelli di prezzo da monitorare per la settimana del 7 maggio?
Fisher Investments Italia – La compagnia del milionario Ken Fisher rivela le sue previsioni sulle prospettive dei mercati nel 2018. Scopri di più >>
Trend Settimanale
Legenda Sopra 1 Long Sotto 2 Short Fra 1 e 2 lateralità
Future Ftse Mib
1 23.575
2 23.395
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno in area 23.575 pur mantenendo la tendenza rialzista. Sotto 2 la tendenza è ribassista. Sopra 1 tendenza rialzista. Fra 1 e 2 lateralità.
area di minimo settimanale proiettata 23.720/23.855
area di massimo settimanale proiettata 24.350/24.530
Future Eurostoxx
1 3.466
2 3.432
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno in area 3.466 pur mantenendo la tendenza rialzista . Sotto 2 la tendenza è ribassista. Sopra 1 tendenza rialzista. Fra 1 e 2 lateralità.
area di minimo settimanale proiettata 3.479/3.498
area di massimo settimanale proiettata 3.532/3.552
Future Dax
1 12.626
2 12.594
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno in area 12.626 pur mantenendo la tendenza rialzista. Sotto 2 la tendenza è ribassista. Sopra 1 tendenza rialzista. Fra 1 e 2 lateralità.
area di minimo settimanale proiettata 12.738/12.805
area di massimo settimanale proiettata 13.041/13.100
S&P 500
1 2.690
2 2.671
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile una fase laterale fra area 2.671 pur mantenendo la tendenza ribassista. Sotto 2 la tendenza è ribassista. Sopra 1 tendenza rialzista. Fra 1 e 2 lateralità.
area di minimo non definibile con elevate probabilità
area di massimo non definibile con elevate probabilità
Cosa farà cambiare la nostra proiezione, da ribassista a rialzista o viceversa?
La variazione del trend ovvero movimenti sotto 2 o sopra 1.
Come al solito si procederà per step e ora l’attenzione verrà posta sulle chiusure di settimana. Infatti, la giornata di domani ci fornirà molte indicazioni per il futuro di breve e medio termine dei mercati.
Quali sono le aree di minimo e massimo proiettate per il 11 maggio?
Future Ftse Mib
area di minimo non definibile con elevate probabilità
area di massimo non definibile con elevate probabilità
Future Dax
area di minimo non definibile con elevate probabilità
area di massimo non definibile con elevate probabilità
Future Eurostoxx
area di minimo non definibile con elevate probabilità
area di massimo non definibile con elevate probabilità
S&P 500
area di minimo non definibile con elevate probabilità
area di massimo non definibile con elevate probabilità
Quali sono invece, i livelli di breve da monitorare per DOMANI e che potrebbero essere zone in cui arriva un ritracciamento o un rimbalzo o dalle quali inizia un rialzo o ribasso e quindi un’inversione di tendenza?
Future Ftse Mib
Il trend di breve è rialzista sopra 23.965 in chiusura di giornata. Ribassista sotto 23555. Laterale fra i 2 valori
Future Dax
Il trend di breve è rialzista sopra 12.927 in chiusura di giornata. Ribassista sotto 12.889. Laterale fra i 2 valori
Se hai disponibilità superiori ai 350.000€ ti proponiamo la lettura di una Guida Interessante sulle prospettive del mercato azionario e sugli errori da non commettere nei prossimi mesi
Clicca Qui per Scaricare la Guida
Future Eurostoxx
Il trend di breve è rialzista sopra 3.534 in chiusura di giornata. Ribassista sotto 3.519. Laterale fra i 2 valori
S&P 500
Il trend di breve è rialzista sopra 2.705 in chiusura di giornata. Ribassista sotto 2.700. Laterale fra i 2 valori