L’Amstaff, un cane amabile come un barboncino e forte come un boxer

Amstaff

Molti hanno dei cani in casa. Spesso si scelgono a seconda del loro carattere e delle proprie esigenze. Tuttavia, resta sempre il fatto che un cane è anche una vera compagnia per la persona e per la famiglia. Nonostante alcune razze abbiano avuto un passato deprecabile, tuttavia il tempo ne ha messo in evidenza tutte le qualità. l’Amstaff così si è rivelato un cane amabile e naturalmente forte e slanciato.

Alcuni cani si conoscono a malapena, come il Rhodesian Ridgeback, un cane africano, intelligente e affettuoso. Vero atleta e impavido, tanto da essere utilizzato nella caccia ai leoni.

Origini dell’Amstaff

Alcuni cani provengono, poi, da un passato vergognoso. Parliamo dei cani utilizzati nella lotta a fini di lucro. L’Amstaff era uno di questi e il suo pedigree lo testimonia. Fu in questo clima che, verso il 1850, combattevano i Bull e i Terrier. Dal loro incrocio nacque il Pittbull, un cane la cui presenza è stata controllata attraverso la sterilizzazione, in alcuni Paesi. Dal Pittbull deriva anche l’Amstaff, abbreviazione dell’American Staffordshire Terrier.

Differenza tra l’Amstaff e Staffordshire Bull Terrier

La differenza più evidente fra le due razze è la grandezza del corpo. L’Amstaff è più grande rispetto allo Staffi. Il suo cranio è più “piccolo” e un po’ più armonioso rispetto allo Staffordshire Bull Terrier. Inoltre, le orecchie dell’Amstaff attaccano più in alto. Ambedue, però, derivano dagli incroci dello Bull inglese con i Terrier.

Il riconoscimento della razza

La razza cominciò a fare compagnia all’uomo quando non fu più impiegato nelle lotte, con la loro abolizione. In America nel 1865 e in Gran Bretagna nel 1853. Così alcuni contadini provarono a rendere il cane un animale da guardia e utile per la fattoria. Siamo intorno al 1885 quando si notano i primi esemplari della razza negli Stati Uniti.

Nel 1936 l’Amstaff fu riconosciuto dall’American Kennel Club. Come per il cugino Staffi, col passare del tempo il suo carattere aggressivo venne meno. Bisognerà attendere il 1969 affinché questa razza venga riconosciuta ufficialmente come American Staffordshire Terrier.

L’Amstaff, un cane amabile come un barboncino e le sue caratteristiche fisiche

L’Amstaff è un cane di grandezza media. Il suo peso può rientrare tra i 14 e i 17 kg, con un’altezza che per i maschi potrebbe raggiungere anche il mezzo metro. Le femmine un po’ meno.

Una caratteristica della razza sono le orecchie, che attaccano un po’ alte alla testa. In passato venivano tagliate, ma la Legge ora lo vieta. Sovente il cane le tiene ritte oppure le lascia ricadenti.

Possiede una muscolatura possente anche se l’insieme è ben proporzionato e slanciato. Non dà perciò la sensazione di qualcosa di pesante, ma di agile e potente.

Carattere dell’Amstaff

Abbandonata la sua aggressività, il cane è diventato soprattutto un animale dal carattere equilibrato. Si dimostra anche molto socievole con la famiglia e con tanta voglia di giocare, infatti l’Amstaff è un cane amabile come un barboncino, allegro e protettivo.

Non è abituato ad abbaiare, se non quando c’è necessità. Ha ereditato dai Terrier un carattere fermo, nel senso che potrebbe apparire qualche volta un po’ testardo. Tuttavia, il cane è abbastanza equilibrato, non è aggressivo. Potrebbe reagire solo se venisse provocato. Coraggioso e senza paura, ha bisogno di un umano che non si dimostri remissivo, ma che sappia essere all’altezza delle sue esigenze.

L’Amstaff è un cane dotato di grande energia che bisogna incanalare nel giusto modo. Vanno bene per lui il gioco e il movimento, a patto che non si trasformi in una specie di sfida. Cosa che potrebbe eccitare il cane e renderlo difficile da gestire.

Anche quando si parla con lui, meglio farlo con calma. Non bisogna assolutamente sgridarlo o punirlo, perché l’unica cosa che si otterrebbe sarebbe solo di renderlo ancora più eccitato.

L’atassia, una malattia della razza

Le malattie sono retaggio dell’eredità genetica dei vari incroci che hanno dato origine alla razza. Una a cui bisogna porre attenzione è l’atassia. Ha una componente genetica e porta alla progressiva scoordinazione del movimento, andamento traballante e percezione errata delle distanze, fino alla paralisi. In questo caso non resta che l’eutanasia per l’animale. È una malattia che potrebbe manifestarsi intorno ai 3 o 5 anni.

Il tipo di alimentazione

Possedendo una massa muscolare possente, l’alimentazione deve essere di qualità e ben equilibrata. Nel caso contrario si rischia di creare problemi alle gambe, che mal sopporterebbero l’eccessivo peso. Si consiglia di equilibrare l’apporto tra grassi Omega 3 e 6 e di non dimenticare l’apporto vegetale. Non bisogna trascurare, poi, quegli alimenti che contengono sostanze utili alle articolazioni.

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