L’Agenzia delle Entrate fa utili chiarimenti rispetto all’Art Bonus

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Il Governo ha messo in campo varie misure per aiutare gli italiani in crisi per colpa del coronavirus. Molti connazionali non hanno la minima idea come sfruttare l’Art Bonus. Per cui, i dubbi sono sempre maggiori. Onde evitare ciò, L’Agenzia delle Entrate fa utili chiarimenti rispetto all’Art Bonus.

La domanda

Un’associazione si rivolge all’Amministrazione finanziaria per capire meglio come sfruttare questa opportunità. In effetti, per completezza di informazione, vediamo perché l’associazione, priva di personalità giuridica, ha intenzione di aderire all’Art Bonus. L’istante ha intenzione di raccogliere  fondi da destinare al recupero strutturale ed artistico di una chiesa.

Quest’ultima, però, non è di proprietà. Un Ente di diritto privato sottoposto al controllo pubblico ha la titolarità. Il Consiglio di Amministrazione è composto da 5 soggetti: tre indicati dal Comune, uno dalla Regione e infine uno dal Provveditorato agli Studi.

I fatti

L’associazione, infatti, si chiede se per questa opera di alto valore di restauro conservativo è possibile sfruttare l’Art Bonus. Le imprese e privati interessati a sostenere l’intervento, sotto forma di erogazioni liberali, se hanno la possibilità di beneficiare dell’agevolazione dell’Art Bonus.

In questo caso, come ribadito anche dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT), non è possibile. L’intervento di restauro della chiesa non può beneficiare dell’agevolazione Art-bonus. In effetti, il bene non è “culturale pubblico”, nonostante la presenza di tre soggetti nel Consiglio di Amministrazione di indicazione pubblica.

L’appartenenza pubblica degli istituti e dei luoghi a cui si intende effettuare le erogazioni liberali in questo caso non ha fondamento. L’Art Bonus non può essere sfruttato.

In cosa consiste l’Art Bonus

L’Art Bonus è un credito d’imposta, riconosciuto per erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. La percentuale è del 65% delle erogazioni. Queste, vanno ripartite in tre quote annuali di pari importo. L’Agenzia delle Entrate fa utili chiarimenti rispetto all’Art Bonus, poggiando la propria tesi sullo stesso chiarimento fatto, precedentemente, dal MiBACT.

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