L’addio al Maestro Ennio Morricone che ha fatto scuola anche in materia di diritti d’autore

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Un focus su: l’addio al Maestro Ennio Morricone che ha fatto scuola anche in materia di diritti d’autore. La nostra, a torto o a ragione, viene definita l’epoca delle passioni tristi. Ma è una generalizzazione che mal si adatta agli artisti ai quali, anzi, si deve riconoscere un supplemento d’anima. La vis creativa su cui spesso ci si interroga, ha un che d’indefinibile, ma una cosa è certa, quando ci si trova dinnanzi a dei capolavori usciti da menti superiori, lo si sente.

E il Maestro Ennio Morricone di cui, in queste ore, tutto il mondo celebra la dipartita terrena, non può che essere ricordato come un Artista con la A maiuscola. Quando si raggiungono livelli divini nell’arte, non si può che essere anche un gigante di umanità. E l’umanità va a braccetto con la tutela e il benessere di tutti. Questo, seppur in estrema sintesi, vuole essere l’addio al Maestro Ennio Morricone che ha fatto scuola anche in materia di diritti d’autore.

Diritto d’autore e cittadinanza europea

“Il diritto d’autore tutela la cultura di tutti i cittadini europei. Senza tale tutela, l’autore non ha più la forza economica di poter sostenere lo sforzo creativo di una vita dedicata alla cultura”. Parole, queste, del Maestro Morricone, riportate dai media nel relativamente lontano 2018 e che ora sembrano avere del profetico. Specie in questa epoca storica è più che mai evidente quale sia la penalizzazione subìta dagli artisti. Come se chi fa arte non svolgesse un mestiere al pari di tutti gli altri.

La discesa in campo a tutela degli artisti

E questo il Maestro ce l’aveva ben chiaro, quando con quella mitezza e umiltà che l’ha sempre contraddistinto, non ebbe timore di usare parole sferzanti. L’occasione fu quella legata al voto sulla direttiva europea in tema di diritto d’autore. Una opportunità che il Maestro definì “unica per correggere una delle principali storture del mercato digitale e dare un forte segnale a difesa della dignità del lavoro di tutti gli autori”.

“Non si tratta – ebbe poi a precisare il Maestro – di legiferare nell’interesse di una sola categoria, ma della necessità di difendere le future generazioni di autori e consentire la creazione di nuove opere, da cui potranno trarre beneficio tutti i cittadini europei”. Una sorta di testamento spirituale di chi ha fatto dell’arte la sua Mission di vita e che ora intendiamo idealmente accompagnare sulle note trionfali proprio di “The Mission”. Una colonna sonora composta, orchestrata e prodotta dal Maestro dei Maestri la cui musa e mentore, per sua stessa ammissione, è stata sempre l’amatissima moglie Maria.

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