L’acqua, il petrolio del 21° secolo: come investirci?

acqua

L’acqua, il petrolio del 21° secolo: come investirci? E’  la risorsa più vitale del mondo. Al di là delle sue funzioni fondamentali di sostegno alla vita, è anche una merce preziosa, a cui miliardi di persone nel mondo hanno difficoltà ad accedere. Proprio questa scarsità, che per noi nei paesi sviluppati è un’abbondanza, la rende simile a come era il petrolio lo scorso secolo. Come investire nell’acqua, quindi?

La questione globale dell’accesso all’acqua è in una prospettiva sconcertante. Il problema è duplice: l’acqua potabile è difficile da reperire, mentre l’accesso di base ai servizi igienici è meno comune di quanto ci si aspetterebbe. È facile dare l’acqua per scontata quando esce da ogni rubinetto nelle economie sviluppate. Ma la cruda realtà è che 2,1 miliardi di persone in tutto il mondo non possono ottenere acqua sicura in questo modo. Molte persone nel mondo passano ore e ore ad aspettare in lunghe file, spesso più volte al giorno, l’acqua condivisa dalla comunità.

Oppure devono viaggiare verso fonti lontane solo per raccoglierla, e fare il percorso all’indietro per farla giungere a destinazione.

Le regioni del mondo sono classificate secondo cinque classificazioni per l’accesso all’acqua potabile: sicura, a livello base, limitata, non sicura, acqua di superficie. A livello mondiale, queste distinzioni sono ripartite secondo lo schema riportato qui sotto.

 

All’invenzione del gabinetto nel 1875 si attribuisce il merito di aver salvato un miliardo di vite umane fino ad oggi. Tuttavia, la scarsa igiene dell’acqua e le malattie ad essa associate causano la morte di circa un milione di persone all’anno.

Questo perché circa 4,5 miliardi e mezzo di persone non hanno ancora accesso a un bagno, e il problema è particolarmente acuto nel continente africano. Più della metà della popolazione in Eritrea (76%), Niger (71%), Ciad (68%) e Sud Sudan (61%), ad esempio, non ha accesso nemmeno ai servizi igienici di base.

Ogni goccia d’acqua conta

Secondo il World Economic Forum, negli ultimi sette anni l’acqua è stata uno dei cinque principali rischi globali. Dal punto di vista economico, è facile capire perché:

  • Si stima che ogni anno a livello globale si perdano circa 260 miliardi di dollari per la mancanza di acqua di base e di servizi igienico-sanitari.
  • Quasi 18,5 miliardi di dollari di benefici possono derivare dall’accesso universale all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie di base.
  • Garantire l’accesso all’acqua ha conseguenze profonde. Per ogni dollaro investito in acqua e servizi igienico-sanitari, c’è un ritorno di 4 dollari grazie a costi sanitari più bassi, maggiore produttività e meno morti evitabili.

Fortunatamente, si stanno facendo progressi su scala globale. Tra il 2001 e il 2015, c’è stato un miglioramento del 9% nell’acqua potabile sicura, mentre i servizi igienici gestiti in modo sicuro sono aumentati del 10%.

L’acqua, il petrolio del 21° secolo: come investirci?

Su Borsa Italiana ci sono diversi strumenti che consentano di investire in questo bene prezioso. Non direttamente, come è ovvio, perché l’acqua, bene primario, non è una commodity. Ma attraverso le società che gestiscono l’acqua e la sua diffusione e sanificazione. Due ETF, in particolar modo, sono interessanti. Il primo è il Lyxor World Water UCITS ETF (MIL:WAT), il secondo è il iShares Global Water UCITS ETF (MIL:IH2O). Entrambi sono prodotti a distribuzione, cioè che forniscono un dividendo. Per Lyxor si tratta di un dividendo di 1,71%, a fronte di spese dello 0,60% annue. Per iShares si tratta di un dividendo di 1,66%, a fronte di spese dello 0,65% annue.

Approfondimento

Articoli precedenti sul petrolio

Consigliati per te