La vicenda di alcuni Parlamentari che chiedono di essere vaccinati con priorità

Parlamento

In Italia se ne vedono di tutti i colori e anche in questa situazione di tragedia assoluta, non mancano gli approfittatori, ossia coloro che intendono farsi forti della loro posizione istituzionale per trarne vantaggio. Stiamo parlando della vicenda di alcuni Parlamentari che chiedono di essere vaccinati con priorità. Con atto presentato da 30 senatori alla Camera, essi hanno chiesto di essere fatti rientrare tra le categorie a rischio.

Insomma, ci sono persone tra i 70 e gli 80 anni, con gravi patologie, ancora in attesa, che non sanno neppure quale sarà il loro turno, ad onta delle patetiche indicazioni sulle priorità delle categorie fragili e costoro si arrogano il diritto di presentare siffatte richieste. Quindi, non ci dobbiamo meravigliare se qualcuno ci addita come il Paese di Pulcinella. Solo che Pulcinella, paradossalmente, nella sua triste ironia, aveva più dignità. Ma vediamo, sulla scorta di quale forzato e pretestuoso motivo taluni del Parlamento hanno avanzato una tale richiesta.

Ebbene, con una incoerenza e contraddittorietà degne di miglior causa, essi ritengono di essere maggiormente esposti al rischio di contagio rispetto ad altri cittadini. Inoltre, adducono, che una rapida diffusione delle infezioni potrebbe paralizzare i due rami del Parlamento. Addirittura, una, deputata si è spinta a dire che facendo il vaccino con priorità, può dare il buon esempio alla popolazione. Esempio di che, verrebbe da dire? Esempio che chi ricopre le cariche pubbliche prevarica la gente comune? O di mancanza di senso istituzionale e di assenza totale di civiltà e rispetto per chi ha gravi problemi di salute? Insomma, non c’è limite al ridicolo.

La risposta del Ministro della Salute

Continuando sulla vicenda di alcuni Parlamentari che chiedono di essere vaccinati con priorità, ci sono altre considerazioni da fare. l’Istituto degli Studi di Politica Internazionale ci sta accusando, chiaramente, che la nostra politica vaccinale ha causato più morti che nel resto di Europa. Proprio per non aver rispettato le priorità reali che sono quelle rappresentate dagli anziani e dalle persone con patologie e in Italia si ci dà da fare per mettere avanti le categorie, senza distinzione di età e di patologie. Quindi, è chiaro che i nostri morti dipendono dalle politiche sbagliate sul piano vaccinale.

Eppure si continuano a ricercare viatici per corsie privilegiate, senza considerare il maggiore elemento di rischio. Sicchè, a fronte della richiesta dei Parlamentari che andava rigettata senza appello e in maniera esemplare, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dato una risposta di compromesso. Ha dedotto di voler: «procedere alla vaccinazione urgente dei senatori, considerando sia la loro età media che il ruolo che svolgono, non meno a rischio di quello dei docenti e delle forze armate, categorie considerate prioritarie nel nuovo Piano Urgente per le Vaccinazioni”. Quindi, che si fa? Si era sbagliato prime e si continua a sbagliare, accreditando priorità alle categorie amiche a chi rischia di morire più di chiunque altro.

Quelli che non la ritengono una priorità

Occorre, dire, che rispetto a questo argomento, c’è qualcuno che ha dimostrato maggiore senso del pudore. Questa volta, è stato il leader della Lega che ha espresso il dubbio sulla sussistenza di una priorità nel caso dei Parlamentari. Egli, infatti, ha sostenuto:

“Io aspetto il mio turno, non ho fretta”.

Allo stesso modo, si è espresso il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha sottolineato:

“ci sono tante categorie di lavoratori esposti e fragili, che dovrebbero essere vaccinati prima di noi. Noi sindaci, aspetteremo il nostro turno”.

 

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