La verità inaspettata sul perché pasta, pane, olio e tutti gli alimenti sono aumentati e perché con 50 euro di spesa il carello resta vuoto

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La pasta è un tipico prodotto della tradizione italiana. L’Italia è tra i grandi produttori di olio extravergine di oliva al Mondo. Frutta come le banane invece, arrivano in Italia con le importazioni. Sono tutti prodotti culinari, tra i più acquistati nei supermercati. Ma c’è un’altra cosa che li accomuna, e che accomuna questi prodotti a qualsiasi altro prodotto alimentare. È l’aumento del prezzo. Ornai con 50 euro al supermercato non si riempie più, non solo il carrello della spesa, ma nemmeno il cestello per le spese veloci. 

La verità inaspettata sul perché pasta, pane, olio e tutti gli alimenti sono aumentati e perché con 50 euro di spesa il carello resta vuoto

Ormai tutti lo avranno notato che la spesa al supermercato è aumentata considerevolmente. Dalla pasta all’olio, dal pane alla frutta e alla verdura. Non c’è prodotto alimentare che non è salito di prezzo. Molti sospettano che ci sia della speculazione dietro. Infatti tutto non può essere ridotto alla difficoltà di approvvigionamento di materie quali il grano e gli altri cereali. È oggettivo che il conflitto in Ucraina abbia causato un incremento di queste difficoltà. Dai Paesi oggi in guerra l’Italia era solito approvvigionarsi di diversi prodotti. Ma non può essere solo questo. Conta molto anche la crisi economica scatenatasi a seguito della pandemia. L’inflazione crescente poi, è un dato di fatto. Ma l’aumento di tutto, non ha riguardato gli stipendi o le pensioni che continuano a perdere potere di acquisto. 

Gli aumenti alcune volte appaiono inspiegabili su diversi prodotti alimentari

Eventi climatici assai particolari, hanno portato in Italia, a raccolti scarni e non certo ottimali. Anche questo contribuisce alla risalita del prezzi sui banchi della frutta e della verdura per esempio. Meno offerta, più richiesta, maggiore prezzo. È la regola fissa dei mercati, l’ABC in materia. Ciò che insospettisce è che, se c’è meno grano perché i raccolti vanno male e perché manca il grano importato dai Paesi in guerra, doveva aumentare solo il pane o solo la pasta. Invece aumenta tutto. Ok all’aumento dell’olio di girasole, importato massicciamente da Ucraina e Russia.  Ma si tratta di un aumento partito ben prima della guerra. Da dicembre 2020 a dicembre 2021, si è passati da 2 euro al litro in media, a 2,56.

E da marzo ad aprile, per via della guerra, a 3,10 euro. Da 1,30 euro al chilo a 1,57 l’aumento della pasta, con un aumento di 1,6 punti solo a marzo. La farina continua ad aumentare e si porta dietro anche il pane e la pasta. Ma se sui derivati dei cereali, una motivazione può esserci, stride il fatto che sugli scaffali aumenti del 7% hanno interessato lo zucchero, dell’11% l’olio extravergine d’oliva e perfino il caffè è salito del 4%. Le zucchine, che in Italia si producono in maniera autonoma, cioè che finiscono sugli scaffali senza importazioni, sono passate da 2 euro al chilo a 2,33. La verità inaspettata sul perché di questi aumenti è un dilemma. Anche perché la crisi dei mercati internazionali non dovrebbe aver inciso. 

Approfondimento

Ecco la verità inaspettata sull’olio extravergine di oliva venduto a meno di 3 euro nei supermercati, di cosa è fatto e da dove proviene 

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