La vera differenza fra il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano e perché uno dei due potrebbe essere un’ottima scelta

formaggio grattugiato

Fra i tanti simboli dell’italianità all’estero, compare sicuramente nell’immaginario un piatto fumante di spaghetti al pomodoro. Questo non è completo senza una bella grattugiata di formaggio. Generalmente gli italiani ne usano prevalentemente due tipologie: il grana o il parmigiano. Più raramente si utilizza anche il pecorino. Se però prendiamo in esempio i due citati prima, in pochissimi sanno distinguerli. Infatti nessuno ci pensa mai, ma ecco quale sarebbe la vera differenza fra questi due formaggi, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Scopriamola insieme.

Il formaggio e le sue mille declinazioni

Partiamo però dalle basi. Come abbiamo spiegato nel caso dei formati di pasta e del loro abbinamento con i sughi, certi ingredienti andrebbero accompagnati solo a determinati tipi di preparazioni. Inoltre, non esistono solo grana e parmigiano. Infatti, ci sono tantissime varietà di formaggi da grattugiare che non tutti conoscono e che sono perfette per certi tipi di piatti. Ad esempio, questo tipo di caciocavallo è spesso chiamato “parmigiano del Sud” ed è perfetto per condire le orecchiette.

La vera differenza fra il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano e perché uno dei due potrebbe essere un’ottima scelta

Vediamo, però, quale sarebbe la differenza sostanziale fra i due. La prima è la zona di produzione e, conseguentemente, anche i terreni in cui questa avviene. La produzione di parmigiano è concentrata nell’area di Parma, quella del grana invece è più estesa. A livello nutrizionale, il grana risulterebbe un’ottima scelta perché conterrebbe leggermente meno grassi, dato che è composto solo di latte decremato. Però va considerata, in questo formaggio, la presenza di lisozima, un additivo derivante dalle uova estratto in maniera meccanica e non chimica.

Tale presenza, tuttavia, sarebbe talmente residua che non potrebbe essere considerata un rischio per chi è allergico alle uova. Quindi, il suo uso sarebbe generalmente considerato sicuro. Se ne impiegano infatti appena 25 grammi per un enorme quantitativo di 1.000 litri di latte. Non si possono però escludere totalmente delle reazioni spiacevoli nei soggetti che risultano naturalmente predisposti.

Ad ogni modo, in generale, entrambi sono degli ottimi formaggi, ma è necessario conoscere a fondo quali siano i loro pro e contro per poter fare una scelta di acquisto consapevole e mirata, sulla base delle singole esigenze, anche alimentari. Consigliamo, nel farlo, di leggere sempre le etichette e di informarsi al meglio sulla materia.

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