La tensione tra Russia ed Occidente sta inasprendo le paure degli operatori

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Continua la pressione sui mercati. La settimana che si apre oggi, avrebbe dovuto vedere la Federal Reserve al centro della scena con la prossima riunione. Un appuntamento dopo il quale, presumibilmente, i membri del FOMC avrebbero potuto annunciare le nuove strategie monetarie. In queste ore, però, a fare lo sgambetto ai listini internazionali, tutti o quasi in caduta libera, è, invece, la questione geopolitica.

In altra parole la tensione tra Russia ed Occidente sta inasprendo le paure degli operatori. Paure che nascevano inizialmente solo da un possibile, se non certo, irrigidimento, da parte delle Banche centrali, delle condizioni finanziarie finora molto accomodanti. In realtà si trattava di un evento non solo prevedibile, ma anche ampiamente annunciato. Ora, invece, gli occhi sono puntati verso la Russia e verso una crisi che, in realtà, è in atto da diversi anni. Un elemento che rappresenta la classica variabile a volte sottovalutata. A che punto è la situazione? Partiamo prima di tutto col dire che il Governo statunitense ha chiesto ai suoi cittadini presenti in Ucraina di lasciare immediatamente il Paese.

Nonostante Mosca abbia sempre negato di voler intraprendere azioni offensive contro l’Ucraina, gli osservatori hanno contato circa 100mila soldati dislocati al confine tra Russia ed Ucraina. Parallelamente varie Nazioni occidentali hanno ritirato le rispettive rappresentanze diplomatiche dalla capitale ucraina. Il tutto mentre la Russia non sembra intenzionata a far rientrare le sue truppe. Dall’altra parte Washington minaccia risposte durissime nel caso in cui Putin ordinasse l’attacco o anche qualsiasi altra forma di invasione del territorio ucraino.

La tensione tra Russia ed Occidente sta inasprendo le paure degli operatori

Al centro di questo quadro si trovano i mercati che approfittano dell’occasione per dare vita ad un violento sell off sui titoli. Piazza Affari arriva alle 15.20 con un passivo che sfiora il -3,2%. Nel momento in cui vengono scritte queste righe, il Ftse Mib è il peggiore in Europa. Infatti nello stesso momento il Dax tedesco non va oltre -2,85%, come anche il Cac 40 di Parigi mentre il Ftse 100 si presenta all’appello con un saldo parziale di -1,75%.

Non vanno bene le cose nemmeno a Wall Street. Infatti i mercati a stelle e strisce aprono tutti con un pesante passivo. Infatti gli operatori, dall’altra parte dell’oceano, registrano un S&P 500 a -1,4%, un Dow Jones a -1% e un Nasdaq, peraltro reduce da vistose perdite nelle ultime settimane, a -1,7%.

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