A cavallo del setup statico del 6 gennaio, i mercati azionari internazionali hanno formato un massimo e dato spazio a un ritracciamento. Dove porterà questo movimento? Ci sembra ancora prematuro affermare che il ribasso possa continuare ma dobbiamo nello stesso tempo prendere atto che la struttura grafica dei listini azionari di Wall Street continua a indebolirsi.
Sono questi quindi giorni decisivi per questo primo trimestre appena iniziato.
Alla chiusura di contrattazione del 6 gennaio i prezzi hanno segnato i seguenti valori:
Dow Jones
36.236,47
Nasdaq C.
15.080,87
S&P 500
4.696,05.
Massimo nelle prime due settimane dell’anno?
La mappa dei prezzi di breve termine per mantenere il polso della situazione
Dow Jones
Tendenza ribassista di brevissimo fino a quando non si assisterà ad una chiusura giornaliera superiore ai 36.465. Ribassi duraturi solo con una chiusura settimanale inferiore a 35.954.
Nasdaq C.
Tendenza ribassista di brevissimo fino a quando non si assisterà ad una chiusura giornaliera superiore ai 15.199. Rialzi duraturi solo con una chiusura settimanale superiore a 15.902.
S&P 500
Tendenza ribassista di brevissimo fino a quando non si assisterà ad una chiusura giornaliera superiore ai 4.726. Ribassi duraturi solo con una chiusura settimanale inferiore a 4.734.
Oggi è importante per capire le intenzioni di Wall Street ovvero se continuare a scendere oppure ripartire al rialzo.
La struttura grafica dei listini azionari di Wall Street continua a indebolirsi. Vendere Microsoft?
Torniamo a occuparci di questo titolo che è uno dei più apprezzati a livello mondiale degli investitori.
Microsoft (NASDAQ:MSFT), ha chiuso la giornata di contrattazione del 6 gennaio prezzo di 313,88 in ribasso dello 0,79% rispetto alla seduta precedente. Nel corso dell’anno 2021, il titolo ha segnato il minimo a 210,18 ed il massimo a 349,67.
Le previsioni del 2022
area di minimo 265/309
area di massimo 376/427
La strategia operativa
La previsione annuale rimarrà valida fino a quando si assisterà a chiusure mensili superiori a 279,74. Attenzione, gli oscillatori di lungo sono in ipercomprato e sono possibili ulteriori ritracciamenti di breve termine. Nel breve, fino a quando non si assisterà a una chiusura settimanale superiore a 338 dollari si continuerà probabilmente a scendere verso 265/309.