La strada maestra per fare affari in tempi di crisi

associazioni dei consumatori

I consumatori italiani hanno cambiato le abitudini di acquisto. Chi vende dopo il coronavirus ha la necessità di adeguarsi ai tempi. La strada maestra per fare affari in tempi di crisi è l’e-commerce. Secondo i dati Netcomm 2 milioni di italiani si sono affacciati al commercio elettronico. In tutto oggi contiamo 29 milioni, con l’impatto del Covid-19 il numero è salito a 1,3 milioni. Un trend in continua crescita. La prassi di fare acquisti sulle piattaforme elettronica è diventata una prassi consolidata e diffusa. Ma attenzione sempre ai rischi.

Cosa si compra

Quali sono i prodotti che tirano di più? Fino a qualche mese fa  pet care, cibi freschi e confezionati, prodotti per la cura della casa e della persona hanno avuto poco appeal. Oggi i consumatori italiani hanno stravolto le proprie abitudini di acquisto e attenzionato i settori prima indicati facendo segnare un trend in forte risalita.

Nuove modalità di acquisto

Molti hanno sentito parlare del click&collect. Di cosa si tratta? E’ la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo nel negozio. Una modalità che sta riscontrando i favori dei consumatori. La crescita esponenziale del 349% ha stabilito che il click&collect è ormai una abitudine consolidata. Non è finita perché gli italiani in fatto di cambiamenti non sono secondi a nessuno. Proximity commerce è l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti. Cosa succede? I clienti delle zone più limitrofe sfruttano logistica e piattaforme di delivery ma si fanno portare il pacco nei piccoli negozi di vicinato.

Ma veramente è pericoloso fare acquisti online?

Sfatiamo un mito, acquistare sul web non è pericoloso. I principali siti italiani di e-commerce stanno mettendo in atto misure di protezione all’avanguardia per garantire i consumatori. I cybercriminali restano alla finestra e al momento opportuno sferrano l’attacco per impossessarsi dell’identità e farne un uso distorto. Da uno studio effettuato non c’è da stare allegri. I portali di ecommerce per il 90% non sono adeguati a proteggere il cliente. Le aziende hanno l’obbligo di adeguarsi e mettere al sicuro i propri acquirenti: non conta solo trovare la strada maestra per fare affari in tempi di crisi.

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