La spia di uno scompenso cardiaco potrebbe essere questo sintomo che spesso sottovalutiamo

scompenso cardiaco

Lo scompenso cardiaco è una condizione che riguarda circa 600.000 persone in Italia. Ogni anno vi sono circa 87.000 nuovi casi con un’età media di 65 anni.

Si tratta di un problema che cresce di anno in anno, tanto da essere la prima causa di ricovero ospedaliero, per questa fascia di età.
Lo scompenso cardiaco, sostanzialmente, si ha quando il cuore non riesce a pompare la giusta quantità di sangue, necessaria per il funzionamento dell’organismo.

In genere, questo disturbo insorge a seguito di patologie che indeboliscono il muscolo cardiaco.
Tra le cause più comuni rientrano la cardiopatia valvolare, l’ipertensione arteriosa, l’infarto, il diabete e l’obesità.

Comunque, la spia di uno scompenso cardiaco potrebbe essere questo sintomo che spesso sottovalutiamo

Nella fase iniziale, non è sempre facile diagnosticare uno scompenso cardiaco, per via dell’assenza di sintomi.
Nello stadio precoce, infatti, si avvertono sintomi abbastanza comuni, come ad esempio l’affanno a seguito di sforzi importanti.

Tuttavia, col tempo, i sintomi potrebbero diventare più evidenti proprio perché il cuore non fornisce più il sangue necessario a cervello, organi e muscoli.

Il primo sintomo, che spesso si sottovaluta, potrebbe essere la dispnea, ossia la mancanza di fiato o la cosiddetta “fame d’aria”. Nei casi già critici, questo disturbo potrebbe manifestarsi non solo sotto sforzo ma anche a riposo.

Altri sintomi comuni potrebbero essere: spossatezza, insonnia, inappetenza, gonfiore addominale, confusione e perdita della memoria.

Diagnosi e visite

Quindi, abbiamo visto che la spia di uno scompenso cardiaco potrebbe essere questo sintomo che spesso sottovalutiamo, ma non solo.
Per verificare la presenza, e soprattutto la gravità, dello scompenso cardiaco, bisogna sottoporsi ad esami e visite specifiche.

Per questo motivo, infatti, chi ha 50 anni deve effettuare queste 3 visite preventive salvavita.
Fra queste rientrano sicuramente l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma, ai quali potrebbero aggiungersi anche gli esami del sangue.

Cure e farmaci

I trattamenti attualmente utilizzati per contrastare questo disturbo sono principalmente di tipo farmacologico. Come riporta la stimata Fondazione Veronesi, da uno studio è emerso che gli ACE inibitori sarebbero efficaci nel trattamento dello scompenso cardiaco.

Questi farmaci, infatti, sono impiegati solitamente per tenere a bada la pressione sanguigna. In realtà, sono abbastanza efficaci anche nel trattamento di altri disturbi.
Tuttavia, è bene sapere che chi assume certi farmaci dovrebbe evitare di mangiare questi tipi di frutta.

Prevenzione

Per prevenire l’insorgenza di uno scompenso cardiaco è necessario cambiare stile di vita per preservare la salute del cuore.

Quindi è importante tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, magari introducendo quest’olio nella dieta. Oltre a questo, si consiglia il consumo di frutta e verdura, cereali, legumi e pesce.
Spazio, invece, alla carne bianca piuttosto che quella rossa, e stop ad insaccati, sale e dolci.

Inoltre bisogna limitare il consumo di caffè e di alcool, ed azzerare del tutto il fumo di sigarette.
Infine, è opportuno fare adeguata attività fisica e dormire almeno 7 o 8 ore ogni notte.
In ogni caso, è importante chiedere il consiglio di un medico o di un nutrizionista.

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