La spia del tumore alla prostata sarebbe questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre

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Il formicolio inguinale è un sintomo comunissimo che ignoriamo sempre, per esempio quando andiamo in bicicletta. Un fastidio ai genitali non è un fenomeno che di solito ci preoccupa. Soprattutto se possediamo una buona mountain bike e andiamo a sprone battuto sui percorsi sterrati. Fa parte dei piccoli sintomi accidentali che possono sopraggiungere durante la pedalata.

Il ciclismo non fa male ai genitali maschili

Uno studio del 2017 condotto su 2.774 ciclisti da un gruppo di specialisti guidati da Mohannad A. Awad (Dipartimento di Urologia, University of California-San Francisco) ha finalmente confermato che il ciclismo non fa male ai genitali maschili. Anche la continua pressione perineale sul sellino della bicicletta non provoca conseguenze. Ma se il fastidio genitale prosegue anche quando non stiamo facendo sport o quando siamo a letto, le cose cambiano. Vediamo oggi perché bisogna decidersi a fare un controllo.

Il formicolio da stenosi uretrale

La spia del tumore alla prostata sarebbe questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre. Confondere il sintomo di una patologia con un innocente formicolio da pedalata vivace, è molto pericoloso. Gli amanti della bicicletta da corsa risulterebbero in effetti più a rischio di stenosi uretrale, patologia che si verifica quando il tubo che trasporta l’urina dalla vescica verso l’esterno si restringe in maniera anomala. Per scongiurarlo basta effettuare il 20% del percorso in piedi sui pedali e non sempre seduti sul sellino a godersi il trekking della valle Reatina per scoprire i luoghi d San Francesco.

La spia del tumore alla prostata sarebbe questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre

Ma il fastidio inguinale potrebbe anche essere l’anticamera di un dolore testicolare, spia di patologie ben più gravi come i tumori. Così come l’intorpidimento sarebbe un evento comune che però potrebbe essere associato alla presenza di cellule tumorali. Se il tumore ai testicoli aggredisce una fascia di pazienti sempre più giovani, il cancro della prostata è una neoplasia che in Italia colpisce 35mila persone ogni anno.

L’importante ruolo della prevenzione

La prevenzione è un caposaldo importante per evitare il tumore alla prostata. Soprattutto gli over 50 trarrebbero importanti benefici dalla pratica regolare di movimento fisico. Secondo i risultati dell’Health Professionals Follow-Up Study (ricerca condotta dall’Harvard School of Public Health) il jogging o la passeggiata diventano addirittura indispensabili dopo la diagnosi precoce. Gli uomini che fanno attività fisica intensa per tre ore alla settimana vedono ridursi la probabilità di morire per questo cancro di ben il 61%.

Un cancro subdolo e asintomatico

Il tumore alla prostata, il tipo di cancro più subdolo e diffuso tra gli uomini, in molti casi è asintomatico. Solitamente il medico richiede con urgenza il test dell’antigene prostatico. Niente paura: è un semplice esame del sangue e determina i livelli di PSA, la proteina prodotta dalla ghiandola prostatica. Così è possibile individuare il tumore e rilevare un eventuale ingrossamento della prostata, anche se non evidente. Da solo questo esame, però non basta. Perché il risultato è spesso influenzato da eventuali infiammazioni. Ogni altra indagine sulla prostata andrebbe associata anche a una visita urologica e a una risonanza magnetica.

I valori normali di PSA

Un valore di PSA pari a 4 ng/ml pare normale, se riferito ad una persona di 70 anni. Ma lo stesso risulta sospetto se compare in un uomo di 50 anni. Per i più giovani, possiamo considerare normale un valore fino a 2,5 ng/ml. Se il risultato del PSA risultasse pari o inferiore a questi, l’esame va prenotato ogni cinque anni. Con valori del PSA sopra alla media, i medici consigliano di ripeterlo ogni anno. Quando esiste una ereditarietà o familiarità alla malattia, risulta utile anche un test annuale. Ed effettuato già a partire dai 45 anni.

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