La speranza non è una strategia d’investimento: ecco cosa lo è

S&P 500

La speranza non è una strategia d’investimento: ecco cosa lo è. Il recente rally dei mercati riflette la speranza di una veloce ripresa con la lenta riapertura delle economie. Tuttavia, i mercati obbligazionari si discostano ancora una volta dai titoli azionari, e prevedono un futuro diverso. Potrebbe valere la pena scommettere sulle obbligazioni?

I mercati obbligazionari raramente si sono sbagliati, nel lungo periodo. Per ora, il credito Investment Grade è nella posizione migliore per far affrontare i rischi, senza rinunciare a un rendimento decente. Attualmente, infatti, stiamo assistendo a una dislocazione tra i mercati obbligazionari e quelli azionari. Il rally delle azioni sta dipingendo un quadro rialzista del futuro economico, mentre i rendimenti obbligazionari riflettono la probabilità di una crescita globale più moderata. È difficile spiegare l’attuale sentimento di “rischio” generale, che si basa principalmente sulla speranza che la riapertura delle economie porti a una netta ripresa della crescita. Tuttavia, i mercati obbligazionari stanno al contempo (forse) peccando di prudenza, poiché le tensioni geopolitiche stanno iniziando a crescere e i rischi legati alla pandemia non si sono ancora attenuati.

Le tensioni tra Stati Uniti e Cina stanno aumentando ancora una volta, con gli Stati Uniti che mettono in discussione lo status autonomo di Hong Kong.

I casi di COVID-19 sono in aumento in alcuni stati degli Stati Uniti che hanno già riaperto le loro economie. I disordini civili degli ultimi giorni potrebbero aumentare ulteriormente il numero di questi casi. Non si può ancora escludere la minaccia di una seconda ondata di infezioni. Bloomberg mostra, sui suoi grafici, la stima dei ricavi per i titoli dello S&P 500, il mercato più liquido ed importante del mondo. Secondo questi dati, il mercato stima che ci vorranno almeno due anni, da ora, per raggiungere i livelli di ricavi del 2019.

Attualmente il rapporto P/E dell’indice è superiore a 20 volte, il che è piuttosto elevato date le attuali prospettive economiche. L’unica cosa che, forse, spiega la differenza nella performance delle obbligazioni e delle azioni rispetto al recente passato è che le banche centrali a livello globale hanno iniettato un’enorme quantità di liquidità nei mercati, che deve essere investita.

Anche in questo caso, comunque, ci vorranno molti anni prima che questo stimolo si trasformi in ripresa.

È anche interessante notare che i rendimenti dei titoli di Stato rimangono bassi nonostante l’elevato volume di emissioni previsto, necessario per finanziare lo stimolo economico. Ciò dovrebbe esercitare una pressione al rialzo sui rendimenti obbligazionari. Tuttavia, l’eccesso di liquidità sul mercato sta compensando questa situazione, con conseguente tendenza laterale dei rendimenti. Proprio per questo la speranza non è una strategia d’investimento. Bisogna trovarne una solida, in questi momenti particolari.

La speranza non è una strategia d’investimento: ecco cosa lo è

L’impatto duraturo di COVID-19 vedrà probabilmente una minore crescita e inflazione, minori ricavi aziendali e tassi di insolvenza più elevati. I rendimenti dei titoli di Stato sono bassi (e negativi in alcuni paesi) rispetto ai livelli storici. E le prospettive economiche suggerirebbero di essere prudenti in questa fase con i titoli a rischio più elevati, che offrono rendimenti più elevati.

A nostro parere, le obbligazioni societarie Investment Grade (IG) sono attualmente nella posizione migliore per fornire una fonte di reddito, proteggendo al tempo stesso il capitale investito. Queste obbligazioni tendono ad essere più liquide e a mantenere meglio il loro valore. Rendono di più, in media, delle obbligazioni governative, e sono meno rischiose dei titoli obbligazionari High Yield. Inoltre, a livello mondiale, c’è una dislocazione tra gli spread creditizi. Mentre quelli globali si sono ridotti rispetto ai livelli di marzo, gli attuali livelli rimangono ancora elevati, soprattutto se confrontati con l’andamento degli spread creditizi degli IG negli Stati Uniti. Ci aspettiamo, quindi, un maggior numero di transazioni sul mercato primario, poiché gli emittenti approfitteranno di questa finestra. E questa cosa offrirà sicuramente delle buone opportunità d’investimento nel mondo del credito obbligazionario.

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