Come avevo anticipato nell’articolo di ieri, era utile, a mio avviso, continuare a seguire anche l’evoluzione degli scenari politici italiani, ed in tal senso la novità su cui appuntare l’attenzione sono le dimissioni di Renzi, ma congelate fino al prossimo congresso.
In sintesi, una posizione che dovrebbe garantire il nuovo ruolo di opposizione del partito, ed impedire ipotesi dai sostegni, esterni o meno, ad un governo Salvini o Di Maio.
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Il che conferma la mia opinione di una probabile nuova tornata elettorale in tempi non troppo lontani.
Forse, anche l’allontanamento delle possibilità di un governo a guida Salvini o DI Maio, che non sono propriamente tra i migliori sostenitori di una visione europeista tradizionale, ha allontanato dai mercati finanziari lo spettro di ribassi in stile panic selling.
Il Btp, analizzato su barre settimanali, aveva dato indicazione rialzista sulla barra settimanale del 26 febbraio, e quella attuale pare semmai, al momento, una mera barra inside che non cambia l’impostazione di fondo di medio termine, nonostante l’apertura in gap dawn di ieri, ma recuperata nel corso della giornata.
Se quella in corso resta una barra settimanale inside non cambia il quadro tecnico di fondo, ed anzi potrebbe anche esserci una conferma rialzista in chiusura, in caso si trasformi in barra outside positiva.
A destare certo maggiori preoccupazioni il quadro tecnico del Ftse Mib, che ieri aveva violato un fondamentale supporto del metodo PLT, anche se occorre una conferma quanto meno in chiusura di marzo, per le prospettive di lungo termine.
Oggi però questo supporto è nuovamente recuperato al rialzo, anche se è stato comunque ceduto un supporto dinamico individuato in area 22100 da magic box.
Importante, quindi, anche il recupero o meno di questo livello, per le prospettive di medio termine.
