La rielaborazione dell’indicatore di Warren Buffett, mostra che l’azionario potrebbe ancora correggere nei prossimi giorni

Uno degli indici più utilizzati per valutare in aggregato il mercato azionario americano è l’indicatore di Warren Buffett.

Questo indicatore si calcola rapportando l’indice totale del mercato con il PIL. Se il rapporto è superiore al 115% si ritiene che il mercato azionario sia sopravvalutato.

Questa visione, che in tempi normali ha la sua efficacia, rischia di essere imprecisa durante periodi di politiche monetarie iper espansive.

Per questo motivo, in questo articolo del 17 maggio 2021, proponevamo una versione dell’indicatore da noi modificata. Con questa versione è possibile valutare il premio al rischio rispetto al tasso cosiddetto Risk Free del decennale americano.

Oggi proponiamo una ulteriore interpretazione della rielaborazione dell’indicatore di Warren Buffett per trovare una stima del fair value del mercato americano.

Il fair value odierno si posiziona attorno a 34.288. Siccome il Whilshire 5000 quota, al momento della stesura di questo articolo, 42.507, vuol dire che per raggiungere il fair value, il mercato dovrebbe scendere di un ulteriore 19% circa rispetto alle quotazioni odierne.

Questo valore è calcolato considerando l’attuale rendimento del titolo di Stato decennale americano al 2% e considerando un Market Risk Premium per l’azionario del 5%.

Quindi conviene attendere che il mercato corregga ancora oppure meglio entrare per non perdere questi minimi?

La rielaborazione dell’indicatore di Warren Buffett, mostra che l’azionario potrebbe ancora correggere nei prossimi giorni.

L’analisi tecnica, anche in linea con i precedenti articoli ci suggerisce quanto segue.

Raffronto Whilshire e S&P 500

L’analisi tecnica dell’indice Whilshire 5000 sostanzialmente coincide con quella dello S&P 500. Infatti i due indici presentano un elevato livello di correlazione, come possiamo notare dal seguente grafico.

S&P 500 e Whilshire

Cicli di lungo termine e convergenze cicliche

Nonostante un certo livello di quotazione a premio su entrambi gli indici, tecnicamente e ciclicamente diverse indicazioni convergono nel far ritenere, con una certa attendibilità, raggiunti importanti minimi, sia in ottica di lungo, che di medio termine.

Riscontriamo infatti, sui recenti minimi, le indicazioni di un potenziale bottom sia del ciclo intrapreso nel 2.009, che dell’ultimo ciclo di medio termine.

Di seguito un grafico del ciclo intrapreso nel 2009.

Ciclo di lungo su indici

Notiamo che ognuno dei quattro sottocicli che lo compongono, si è concluso con un minimo ed ora dovremmo trovarci al termine del quarto sottociclo, in passaggio verso un nuovo ciclo di lungo, che si presume rialzista.

Anche il ciclo di medio, pari ad un quarto dell’ultimo sottociclo di lungo, pare giunto al suo bottom finale, come da seguente grafico.

Cicli di medio

Per la precisione, dentro il cerchio giallo la freccia rossa indica un bottom raggiunto in prossimità della scadenza ciclica. L’intersezione tra la retta orizzontale e la retta discendente, contrassegnata dalla freccia rossa, indica un setup di tempo e prezzo, proiettato con il metodo Magic box.

Conferme da Gann

Una conferma grafica deriva dal seguente grafico, che usa metodi geometrici di Gann.

Gann su indice USA

La freccia rossa indica una convergenza tra un ritracciamento percentuale di prezzo ed un vettore angolare, in corrispondenza del minimo.

Aspetti ciclici planetari

Un aspetto interessante che converge con le pregresse indicazioni, riconduce al concetto di ciclo planetario.

Con tale concetto intendiamo un movimento di un pianeta rispetto ad un altro, misurato in gradi, che va dall’aspetto di congiunzione, a zero gradi, sino a quello di opposizione, a 180 gradi, per la fase crescente.

La fase discendente va da 180 a 360 gradi.

Si tratta quindi di calcolare la distanza tra i pianeti

E proprio in chiusura del mese di febbraio abbiamo diversi cicli planetari in ripartenza dall’aspetto di congiunzione, considerando un minimo di tolleranza in gradi.

In particolare i cicli: Venere-Marte, Venere-Plutone e Marte-Plutone.

La presenza di tali aspetti su più cicli rafforza l’ipotesi di minimi di mercato.

Conclusioni

Una convergenza di aspetti ciclici, planetari e tecnici fa ritenere probabile la formazione di un importante bottom.

Ciclicamente occorre porre particolare attenzione all’ultimo minimo raggiunto a febbraio.

Una sua rottura, specie se confermata da una chiusura mensile, farebbe proiettare al ribasso il prossimo ciclo di medio/lungo, quindi con minimi e massimi decrescenti.

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