La prossima esplosione che travolgerà l’Italia

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La crisi ci tiene sotto scacco. L’emergenza coronavirus sta di nuovo prendendo il sopravvento e la nostra Nazione deve tenere gli occhi ben aperti. Da qui a fine anno la CGIA Mestre prevede la prossima esplosione che travolgerà l’Italia. Entro fine 2020 il Governo dovrà fare i conti con l’aumento dell’esercito degli abusivi e dei lavoratori in nero. L’Istat prevede che 3,6 milioni di persone corrano seri rischi di restare con le braccia conserte.

Lavoro nero

Molte persone perderanno il posto di lavoro. Questa platea per sbarcare il lunario ricorrerà al lavoro nero. Non sarà facile ritrovare l’occupazione e queste persone accetteranno un posto di lavoro irregolare o si improvviseranno come abusivi pur di portare soldi a casa. Ormai gli italiani hanno l’acqua alla gola: preferiscono accettare un lavoro a nero pur di percepire qualche centinaia di euro alla settimana. Il detto “meglio l’uovo oggi che la gallina domani” è il leitmotiv. Questo, però, porterà a pagamenti in nero e nessun versamento di imposte e contributi vari. Conseguenza: il lavoro irregolare si spargerà a macchia d’olio.

Confronti

Nel 2009 il PIL scese del 5,5% e la disoccupazione nel giro di due anni è passata dal 6% al 12%.  Quest’anno facendo i dovuti scongiuri il PIL si stima intorno al 10%. La CGIA tira le somme, questo vuol dire che quando terminerà la CIG e il blocco dei licenziamenti, il tasso di disoccupazione avrà dimensioni preoccupanti.

L’economia sommersa ammortizza i posti di lavoro

In Italia ci sono 3,3 milioni di lavoratori a nero. Più di un terzo risiede al Sud. Il popolo degli invisibili sconosciuti a INPS, INAIL, Fisco non fanno male solo a loro stessi ma anche all’intera collettività. Gli effetti economici sono devastanti: producono 78,7 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso. L’economia irregolare è la prima causa delle troppe tasse ma anche dell’asfissiante burocrazia. Queste persone creano danno all’intero sistema economico perché in modo sleale alterano il mondo del mercato. I lavoratori in nero non essendo sottoposti ai contributi previdenziali, assicurativi e fiscali consentono alle imprese di beneficiare di un costo del lavoro molto inferiore. Perciò meglio non abbassare la guardia perché la prossima esplosione che travolgerà l’Italia è vicina.

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