La polemica dei surrogati vegani e perchè se non è carne non bisogna chiamarla bistecca

carne

La grande polemica sull’uso del termine “latte” per le bevande derivate dalla spremitura dei cereali è sfociata in una lotta feroce. Questa lotta ha avuto termine con la modifica di tutte le etichette dei prodotti vegani surrogati del latte animale con la definizione “bevanda”.

Ora è arrivato il momento dei prodotti di soia e simili. I produttori spesso, infatti, li denominano con i termini specifici dei tagli della carne. Nasce la campagna Ceci n’est pas un steak, in onore del famoso quadro del pittore René Magritte.

La campagna nasce dall’unione delle associazioni agricoltori e allevatori d’Europa e dalle cooperative cui fanno capo, molto infastiditi dalla denominazione data ai surrogati della carne.

Impazza la polemica dei surrogati vegani e perché se non è carne non bisogna chiamarla bistecca. Scopriamo da cosa deriva questo malcontento e perché sarebbe necessario distinguere le denominazioni dei prodotti a base di carne da quelli a base vegetale.

Il boom dei prodotti vegetali

Per prima cosa bisogna sottolineare che la vendita di surrogati vegani o vegetariani ha subito un’impennata notevole negli ultimi anni a scapito dei produttori della carne (4,6 miliardi di dollari è la cifra stimata a livello globale).

È normale che questi si ribellino al fatto che la bistecca di soia venga chiamata “bistecca” o che l’hamburger di lupini venga chiamato come l’hamburger di manzo. La questione non riguarda i prodotti vegetali in sé, ma che ci sia trasparenza e coerenza nelle etichette.

Perché se compro una “bistecca di soia” non devo poter pensare che sto mangiando un sostituto in tutto e per tutto uguale all’originale bistecca; l’apporto nutrizionale, proteico specialmente, è ben diverso quindi non è corretto indurre a pensare che si sta mangiando un equivalente nutrizionale alla carne.

Possibili truffe sui prodotti

I produttori sollevano la questione della possibilità di truffe al consumatore. In più è fatto presente che l’identità culinaria italiana legata ai prodotti di carne e a quelli caseari è minacciata.

Altri sostengono che chi acquista questi prodotti è quasi sempre un consumatore consapevole, che non si lascia certo ingannare né confondere. Nonostante i pareri contrastanti, la votazione sul cambiamento della denominazione dei surrogati della carne è avvenuta al Parlamento Europeo ieri, 20 Ottobre.

La polemica dei surrogati vegani e perchè se non è carne non bisogna chiamarla bistecca

Come sarà finita questa lotta alla trasparenza e alla chiarezza dell’etichetta sul prodotto? La decisione del Parlamento Europeo pare verrà presa definitivamente venerdì 24 ottobre. In attesa, potremo andare a gustare un ottimo hamburger vegano alla rapa rossa.

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