La moda guarda ad Est e a nuovi mercati

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Il settore moda guarda ad Est. Per i prossimi due anni, tessile e abbigliamento potranno avere delle soddisfazioni di vendita dalle evoluzioni positive della Corea del Sud. In questo Stato infatti i consumatori sono dal palato fine. Si apre dunque un mercato per i prodotti di alta gamma ma anche per altri comparti come lo sportivo.

Il Giappone ci ama

Il made in Italy grazie al terreno fertile in Giappone, dove il mercato  è piuttosto dinamico sia nel comparto abbigliamento sia in quello delle calzature, potrà togliersi ulteriori soddisfazioni tenendo d’occhio alcune novità fiscali.

Infatti da ottobre di quest’anno il Governo giapponese ha aumentato l’Iva e le prossime strategie commerciali dovranno tener presente dell’aumento del prezzo.

Tessile-moda sorride

Si chiuderà l’anno in positivo superando addirittura la stima fatta durante l’ultimo report in occasione della fashion week donna di Milano. Il comparto non ha risentito dello scenario economico e geopolitico globale che si è ulteriormente complicato e che avrebbe fatto temere il peggio.

In valore il settore tessile-moda chiuderà l’anno con oltre 67 miliardi, allargando il perimetro a quasi 90 miliardi. A tirare la carretta fortunatamente ci ha pensato l’export.

Dove investire

Le aziende italiane in questi giorni stanno definendo le strategie da utilizzare per il nuovo anno. Tra report, indagini conoscitive, sondaggi tra i consumatori si stanno districando per fare le scelte giuste di investimento. Tutti gli Stati sono sotto osservazione per valutare nel merito gli ultimi dati di mercato per uno sbocco redditizio nel futuro della moda italiana. L’appeal è alto in Giappone, Corea, Stati Uniti, Francia e Cina.

Come la mettiamo con la Brexit?

Nonostante il tema caldo della Brexit nel Regno Unito, il mercato della moda italiana non ne ha risentito nel 2019 e dai dati risulta un aumento confortante. Oggi però con la vittoria del partito della Brexit e il divorzio dall’Europa si fa sempre più vicino, bisognerà trovare una valida soluzione affinché l’export italiano non subisca un rallentamento.

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