La maledizione di essere proprietari di seconde case

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Chi possiede più immobili è sempre stato visto come il ricco di turno. Ai tempi del coronavirus questo luogo comune non è assolutamente vero. Scopriamo insieme la maledizione di essere proprietari di seconde case. Di questa platea di italiani si sente parlare ben poco nonostante la pandemia abbia travolto anche loro.

Infatti risultano tra coloro che stanno pagando di più il prezzo del Covid. Dunque altro che ricchi e con entrate certe, neanche i proprietari di seconde case se la passano meglio. Purtroppo quel bene ricevuto in eredità, oppure acquistato con tanti sacrifici, accollandosi un mutuo sulle spalle, oggi diventa un costo per svariati aspetti.

La crisi economica

La pandemia ha aggravato la situazione economica di tutti e soprattutto delle fasce più deboli e precarie. Queste ultime sono rappresentate da coloro che non hanno potuto acquistare una casa durante l’arco di vita e giocoforza hanno dovuto optare per il fitto.

Ora è arrivata la pandemia del coronavirus, il lavoro scarseggia e gli affittuari non hanno neanche più soldi per pagare il mensile. Una doccia fredda per i proprietari di seconde case che devono fare a meno della mensilità ma comunque pagare le tasse sul non percepito dall’affittuario.

Trovare un accordo con gli inquilini

In questa tempesta, alcuni proprietari in accordo con gli affittuari hanno trovato una via di mezzo per abbassare il canone di locazione. Per rendere effettiva la diminuzione del fitto e pagare meno tasse è stato necessario registrare di nuovo il contratto all’Agenzia delle Entrate. Almeno i proprietari in questo modo hanno potuto coprire parte delle varie tasse, Imu, Tasi, Tari ed eventuali rate del mutuo in corso.

Proprietari di seconde case tartassati

Però, una platea di proprietari di seconde case sta subendo una vera e propria vessazione. Gli inquilini a volte non pagano l’affitto da mesi e sui proprietari di immobili gravano sempre le stesse incombenze fiscali. Ma con meno tutele. Infatti gli sfratti sono bloccati fino al 30 giugno 2021, dunque oltre al danno la beffa.

La maledizione di essere proprietari di seconde case

Gli inquilini morosi restano in casa, i proprietari non hanno la disponibilità del proprio bene e continuano a pagare nessi e connessi. Il paradosso incredibile è un altro. Il Governo, nella fretta di emanare provvedimenti d’urgenza, ha salvato anche i morosi pre-pandemia.

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