La lingua italiana esiste davvero? Ecco finalmente la risposta

Dante Alighieri

L’Italia è da sempre legata ai suoi dialetti. Nella cultura di questo Paese queste lingue minori rivestono un ruolo fondamentale. Sebbene la Penisola sia unita in un’unica nazione da oltre centosessanta anni, ogni regione continua ad avere un suo peculiare mondo linguistico.

Quindi la domanda sorge spontanea: la lingua italiana esiste davvero? Ecco finalmente la risposta.

Dialetto e lingua

Innanzi tutto si deve chiarire la differenza fra dialetto e lingua. Si parte dal concetto che ogni dialetto è, di fatto, una lingua.
Tuttavia un dialetto diviene lingua, nel senso comune della parola, quando possiede certi requisiti scientifici, ossia:

  • un numero abbastanza elevato di persone che lo parlano;
  • un certo prestigio culturale;
  • una serie di fattori linguistici distintivi.

Dunque, per quanto riguarda l’Italia è bene precisare un’altra cosa. In Italia esiste soltanto un’altra lingua ufficialmente riconosciuta oltre l’italiano, ed è la lingua sarda. Detto ciò, si può proseguire.

Dante, padre della lingua

La penisola italiana è stata divisa in molti Stati per più di un millennio.

Ciò ha fatto sì che ogni regione sviluppasse autonomamente una propria lingua. Tuttavia queste lingue regionali, i dialetti, fino al Rinascimento non erano riconosciute a livello istituzionale, e come lingua ufficiale si utilizzava il latino.
Dante Alighieri comprese che lo Stivale non sarebbe mai stato unito, finché non avesse avuto una lingua comune. Provò a spiegarlo con due saggi in latino, ma ci riuscì solamente componendo la Divina Commedia. In questo poema Dante fece una vera e propria opera di codificazione. Intuì che il fiorentino era il dialetto che tutti gli italiani comprendevano, mentre invece fra Nord e Sud c’era una completa incomunicabilità.
Lo utilizzò per la sua maestosa opera poetica, avviando così il processo che ha portato a quella che oggi è la lingua italiana.

Sì e no

Quindi la lingua italiana esiste davvero? Ecco finalmente la risposta: sì e no.

No, perché a livello linguistico l’italiano non è altro che una depurazione del dialetto fiorentino. Questo dialetto depurato è stato utilizzato come lingua letteraria da Dante in poi, imponendosi come lingua della cultura. Tuttavia nessuno oggi in Italia parla effettivamente italiano. Al limite parla un italiano fortemente sporcato da residui o abitudini dialettali.

L’italiano che si studia a scuola è parlato solo nel telegiornale, dai doppiatori cinematografici e nei teatri.

Sì, invece, perché questa lingua è compresa da tutti gli italiani e possiede tutti i requisiti scientifici per essere ritenuta tale.

Insomma un Paese come l’Italia non poteva avere un’identità linguistica semplice.
Una cosa è certa però, questa fantomatica lingua è nata in poesia. E questa è una cosa profondamente italiana.

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