È andata di traverso la notizia che Tesla abbia superato i 100 miliardi di capitalizzazione a General Motors (NYSE:GM) e sembra che la guerra all’elettrico sia entrata nel vivo.
Con un maxi-investimento di 2,2 miliardi, la società trasformerà lo stabilimento di Detroit in un impianto per la produzione di veicoli elettrici a partire dal 2021. È il secondo annuncio in pochi mesi, la guerra è appena cominciata.
Investire nel titolo azionario General Motors. Perché sì.
L’attuale quotazione del titolo (33,64$) è al di sotto della stima secondo il calcolo del fair value (67,80$) – sottovalutazione del 101,5%.
Il Price To Earnings mostra un valore notevolmente inferiore rispetto alla media dei concorrenti: 5,4x vs 22,2x.
È stata una delle poche società a non avere subito il passo indietro del settore nel 2018 (707,6% vs -13,2%).
Possiede un dividend yield al top (4,5% vs 4%), ben coperto dagli utili e con un payout ratio 24,5%. È previsto un aumento di esso attestandosi al 4,6% nell’anno successivo.
Investire in General Motors. Perché no.
È stimata una crescita del fatturato (3,4%) e dell’utile netto (7,7%) inferiore al settore (rispettivamente dell’11% e del 33%).
Deficitaria Posizione Finanziaria Netta, i debiti finanziari di breve e di lungo termine non sono coperti dagli asset societari di breve.
Negli ultimi 5 anni il debt to equity è passato dal 94,7% al 215%, un valore considerato troppo alto e che non viene coperto dal flusso di cassa operativo.
Infine, il debito non è coperto dagli asset societari di breve.
La guerra all’elettrico e General Motors. Gli analisti sono ottimisti
11 analisti su 17 sostengono, nonostante tutto, l’acquisto del titolo ma sottolineando più in ottica di lungo termine, visto che alcuni di essi stimano un rialzo del 102,1% del titolo azionario General Motors.
Analisi e previsioni
Il titolo ha chiuso la giornata di ieri 28 gennaio a 33,64$, in rialzo dello 0,69%.
Nel grafico è ben evidente la predominanza della tendenza ribassista, confermata anche della rottura al ribasso del triangolo.
