A cavallo tra Liguria e Toscana si trova una regione incantevole, immersa tra valli ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Apuane. Ci troviamo in Lunigiana. Da sempre terra di confine, questo angolo del Bel Paese è intriso di storia e mistero, tra castelli imponenti, enigmatici monoliti e noti siti archeologici.
Durante una gita o un week-end in queste zone, sulla pausa pranzo non ci sono dubbi: i tipici panigacci sono la golosa specialità della Lunigiana assolutamente da non perdere.
Cosa sono
Originari della città di Podenzano, i panigacci sono un impasto di acqua, sale e farina, non lievitato. Una vita di mezzo tra una piadina e una grossa crepes. Tradizionalmente vengono cotti tra due piatti arroventati chiamati ‘testi’, ma va benissimo anche una padella antiaderente. Hanno una consistenza morbida e soffice, quasi elastica.
Come si mangiano
I panigacci si mangiano conditi e, come una crepe, farciti all’interno e poi arrotolati. La versione tradizionale prevede 3 tipi di condimento: olio e parmigiano, pesto di basilico e ragù. Nel menù dei ristoranti locali è sempre presente il Tris che prevede un assaggio di tutte e tre le tipologie.
Si possono anche servire a parte, uno sopra all’altro su un piatto di portata, come accompagnamento di salumi tipici e formaggi.
Prepararli a casa
E se dopo aver assaggiato la golosa specialità della Lunigiana assolutamente da non perdere, venisse voglia di replicarli a casa, il procedimento è davvero semplice.
Basta preparare una pastella piuttosto liquida con farina (300 gr), acqua (330 gr) e sale (q.b.). Far riposare il composto per almeno 1 ora e poi realizzare i panigacci versando l’impasto a cucchiaiate in una padella antiaderente bella larga. Procedere fino ad esaurimento della pastella. Farcire a piacimento e servire.
La versione al ragù e quella con olio e parmigiano sono super se ripassate al forno!