La glicemia che schizza frequentemente al di sopra di questi valori a digiuno potrebbe portare a serie complicanze

glicemia

Prendersi cura del nostro corpo è fondamentale per stare bene. Accortezze e controlli infatti spesso potrebbero aiutarci a prevenire numerose malattie e anche pericolose conseguenze.

Talvolta però potremmo non essere totalmente consapevoli di ciò a cui andiamo incontro e ciò potrebbe portarci a peccare di superficialità.

È il caso della glicemia, che andrebbe monitorata costantemente affinché non comprometta la nostra salute.

La glicemia che schizza frequentemente al di sopra di questi valori a digiuno potrebbe portare a serie complicanze

La glicemia indica i livelli di glucosio presenti nel sangue. I valori nella norma sarebbero tra i 70 e i 100 milligrammi/decilitro dopo 8 ore di digiuno. Valori misurabili attraverso un test del glucosio.

Nel caso i valori oltrepassino tale soglia, si parla di iperglicemia, che potrebbe essere indice di diabete.

Infatti, verrebbe diagnosticato quando i valori a digiuno sono superiori ai 126 mg/dl per almeno due volte. In tal caso, sarà fondamentale per i diabetici agire affinché i livelli si avvicinino a quelli che rientrano nella norma.

Sintomi di iperglicemia sarebbero la necessità di bere e urinare continuamente, mal di testa, secchezza della gola nonché stanchezza e visione offuscata.

Per contrastare i picchi di glicemia sarebbe necessario affidarsi al parere medico per i dosaggi di insulina e per adottare i giusti comportamenti. Infatti, bisognerebbe adottare un regime alimentare adatto e quindi privo di zucchero, praticare attività e bere molti liquidi.

Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, il verificarsi sporadico e lieve di iperglicemia non dovrebbe allarmare particolarmente.

Diverso invece il caso in cui dovesse raggiungere picchi preoccupanti e per lungo tempo, tanto più se non si dovesse agire per contrastarla.

Un esame utile a individuare i livelli medi di glicemia negli ultimi due-tre mesi è quello dell’emoglobina glicata, cioè del glucosio legatosi all’emoglobina.

Nel caso ne risultasse un valore di 39/46 mmol/mol, cioè una percentuale del 5,7/6,4% sull’emoglobina totale, indicherebbe intolleranza ai carboidrati. Una quantità di 47 mmmol/mol, cioè del 6,5% o superiore, diagnosticherebbe il diabete.

I diabetici, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità,  dovrebbero mantenere tale percentuale al di sotto del 7% per prevenire o ritardare conseguenze dannose.

Conseguenze da non sottovalutare

La glicemia che schizza frequentemente al di sopra di questi valori a digiuno potrebbe portare a serie complicanze.

Potrebbe comportare infatti condizioni particolarmente rischiose per la nostra salute.

L’iperglicemia potrebbe causare però anche altre serie conseguenze, quali malattie cardiovascolari, problemi alle ossa e al sistema nervoso, infezioni e cataratta.

In particolare, potrebbe incidere sulla retina dell’occhio, sul funzionamento dei reni e provocare ulcerazioni ai piedi.

Buona norma per i diabetici, oltre a tenere a bada la glicemia, sarebbe sottoporsi con una certa regolarità ad altri controlli per evitare queste problematiche. Importante l’elettrocardiogramma, controllo della pressione arteriosa, visite per la vista e la retina, esame delle albumine nelle urine ed esami completi del piede.

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