La geniale soluzione per piante sofferenti è una di queste regole d’oro

rinvaso

Capita tante volte di assistere alla morte di una pianta senza capirne il motivo. Un’irrigazione corretta, la giusta esposizione e le tante cure date alle piante spesso non bastano a salvarle da una morte certa. Molti sottovalutano un’operazione importantissima che quasi tutti compiono dopo l’acquisto di una nuova piantina.

Si tratta del trapianto o rinvaso, che consiste nel collocare la nuova arrivata in un vaso più bello e più grande del precedente. Se il trapianto non avviene correttamente, tutte le cure successive saranno inutili per la sopravvivenza della pianta. Ecco spiegato perché la geniale soluzione per piante sofferenti è una di queste regole d’oro di trapianto.

Che cos’è lo stress da trapianto e come rinvasare le piante correttamente e senza errori

Il trapianto o rinvaso è sostanzialmente un cambiamento dell’ambiente in cui vive la pianta. Essa in genere passa da un vaso più piccolo a uno più grande; altre volte la pianta passerà dal vaso alla piena terra. A cambiare sono tantissimi fattori, tra cui la tipologia di terra, l’esposizione o lo spazio necessario alle radici per crescere. La pianta subisce in ognuno di questi momenti uno “stress da trapianto” dovuto a variazioni dell’ambiente di crescita o nutrizionali. Allora come eseguire correttamente il trapianto?

La prima regola importante è avere più cura con le piante più sensibili. Tra queste sicuramente le rampicanti erbacee e le piante legnose. Tra le prime gelsomino, bignonie, glicine o bouganville e tra le seconde l’acero, il cisto, l’euforbia o l’oleandro. Poi ci sono piante per cui è proprio preferibile evitare il rinvaso, tra cui le peonie o i papaveri. Stessa cosa nell’orto per ravanelli, carote e sedano.

Come capire se la pianta ha subito uno stress da trapianto

I sintomi sono evidenti già nelle prime due settimane. La pianta arresterà la sua crescita e non emetterà nuove foglie e fiori. Se nei primi giorni questo comportamento è normale, lo stesso non vale a distanza di una decina di giorni. Lo stress da trapianto non sempre porta le piante a morte certa ed esistono alcune accortezze da attuare per favorirne la ripresa.

La geniale soluzione per piante sofferenti è una di queste regole d’oro

    • Non tirare la pianta per estrarla dal vaso, ma ruotarla con delicatezza a destra e sinistra;
    • manipolarla con cura e il meno possibile;
    • non disperdere lo strato compatto di terra attorno alle radici;
    • per trapianti nel terreno “acclimatare” prima la pianta. Acclimatare significa lasciare la pianta per un paio di giorni all’aria aperta prima del trapianto nel terreno;
    • eventualmente usare un biostimolante nei giorni successivi;
    • pressare la terra per evitare sacche d’aria e bagnare il giusto.

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