La Fed parlerà. Cosa attendersi?

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Oggi la Fed parlerà. Cosa attendersi? Le ultime dal fronte

Le previsioni per la Fed

Si prevede che la Fed taglierà i tassi di interesse per la seconda volta in un decennio mercoledì e indicherà anche un certo miglioramento nell’economia degli Stati Uniti. Un paradosso? Non proprio. Infatti le ultime dal fronte della Federal Reserve giudicano improbabile che il governatore Jerome Powell possa parlare di un ritorno del QE vero e proprio. La maggior parte delle previsioni conferma un taglio di 25 punti base, il che porterebbe i tassi di interesse all’interno di un range dall′1,75 al 2,0%, dopo l’ultimo taglio del 31 luglio. In quella stessa occasione il governatore deluse non poco i mercati definendo quel taglio come un “aggiustamento a metà ciclo”, più ovvero nessun provvedimento di ampio respiro che avrebbe portato ad un ciclo sistematico di taglio dei tassi.

Quale strategia seguirà adesso Powell?

Nulla di più che parlare, di volta in volta di taglio dei tassi e non promettere nulla per il prossimo appuntamento. In altre parole: ogni volta sarà un’incognita. Qualora fosse confermato questo approccio della Fed certamente sarà una delusione per il presidente Donald Trump, il quale si sta battendo da mesi per avere dalla banca centrale un taglio drastico e immediato dei tassi. Recentemente, infatti, ha parlato di tassi a 0 o addirittura di tassi negativi. Un progetto che, da un punto di vista strettamente concettuale, è molto difficile. Un drastico crollo del costo del dollaro destabilizzerebbe i mercati e limiterebbe di molto il margine di azione della banca in caso di recessione. Una recessione che, in realtà, arriverebbe più come contagio dal resto del mondo che come problema interno agli Usa. Non solo, ma a proposito di recessione, l’economia statunitense ne sembra ancora immune.

I contrasti interni al FOMC

I dati macro sono ancora positivi, sebbene in calo e un azzeramento dei tassi sarebbe molto difficile da giustificare. Sia agli occhi degli operatori sia per quelli degli stessi membri della Fed, molti dei quali contrari ad ogni intervento in questo senso. Dalle minute dell’ultimo incontro, infatti, il presidente della Fed di Kansas City, Esther George e il presidente della Fed di Boston, Eric Rosengren, hanno contestato il primo taglio considerandolo ingiustificato data la forza dell’economia.

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