La domanda di pensione si può inoltrare un anno prima ed evitare che la riforma pensioni nel 2022 riservi qualche brutta sorpresa

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Alcune tipologie di pensioni permettono di presentare istanza prima del raggiungimento dei requisiti.

Infatti, la domanda di pensione si può inoltrare un anno prima ed evitare che la riforma pensioni nel 2022 riservi qualche brutta sorpresa. Le preoccupazioni per la nuova riforma non mancano e si fa strada la possibilità di una pensione anticipata a 64 anni con penalizzazione. Queste indecisioni portano molti lavoratori verso il pensionamento anticipato nel 2021. Ma analizziamo quali categorie di lavoratori possono presentare un anno prima l’istanza di pensionamento anticipato.

La domanda di pensione si può inoltrare un anno prima ed evitare che la riforma pensioni nel 2022 riservi qualche brutta sorpresa

La pensione per i lavoratori usuranti permette di presentare la domanda un anno prima di quello della maturazione del requisito, entro il primo maggio. Ad esempio, un lavoratore che raggiunge i requisiti nell’aprile 2023 può presentare domanda ad aprile 2022.

La risposta dell’esito da parte dell’INPS arriverà entro il 31 ottobre 2022 e riporterà l’indicazione della data di decorrenza della pensione.

In effetti la domanda presentata un anno prima serve ad ottenere dall’Ente il riconoscimento del diritto al beneficio pensionistico.

Se la domanda è inviata nei termini, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti. La domanda presentata dopo il primo maggio comporta il differimento del trattamento previdenziale.

Ricordiamo che in scadenza nel 2021 c’è la pensione con Legge 104, l’ultima data è luglio, poi è possibile presentare la domanda tardiva a novembre 2021.

Età e quota

I lavoratori che svolgono lavori usuranti possono accedere alla pensione con la quota 97,6 e consiste in 61 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi, se lavoratori dipendenti.

Per i lavoratori autonomi la quota è 98,6, con 62 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi. La Legge 232/2016 prevede che l’attività usurante sia svolta almeno 7 anni negli ultimi 10 anni. Oppure, almeno la metà della vita lavorativa nel suo complesso.

La domanda deve essere presentata entro il primo maggio di ogni anno telematicamente all’INPS. Inoltre, alla domanda deve essere allegata la documentazione che dimostri il lavoro usurante.

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