La debolezza dell’oro per il momento non fa paura, i livelli da monitorare

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Durante la seduta di venerdì i futures dell’oro hanno raggiunto il livello più basso della settimana, sulla scia di un forte calo dei prezzi del petrolio e di un aumento del dollaro statunitense tornato su livelli che non vedeva da giugno 2020.

Tuttavia la debolezza dell’oro per il momento non fa paura. Soprattutto se si pensa alla stagionalità che in questa parte dell’anno è favorevole al metallo prezioso. Come riportato nel report precedente, infatti, nei mesi di dicembre e, in special modo, di gennaio c’è un’elevata probabilità di chiudere il mese al rialzo.

In ogni caso fino a quando non si raggiungerà una condizione stabile sia sul cambio euro dollaro e/o un chiarimento nella politica che le banche centrali vorranno adottare per combattere la ripresa dell’inflazione, l’oro rimarrà esposto repentini cambiamenti di direzione. La prudenza, quindi, deve essere la stella cometa che guida gli investitori.

La debolezza dell’oro per il momento no, fa paura, i livelli da monitorare secondo l’analisi grafica

L’oro (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 19 novembre in ribasso dello 0,53% rispetto alla seduta precedente a quota 1.868,5 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un ribasso dello 0,90%.

Time frame giornaliero

La chiusura di venerdì è stata proprio sul livello chiave in area 1.852,5 dollari (I obiettivo di prezzo) che discrimina tra il rialzo e il ribasso. Inizio settimana prossima, quindi, sarà decisivo per capire il futuro dell’oro almeno nel breve termine.

Una conferma della chiusura sotto il supporto aprirebbe le porte a una discesa almeno fino in area 1.822,5 dollari. Gli obiettivi successivi, poi, si trovano in area 1.765,5 dollari e in area 1.708,5 dollari, massima estensione ribassista.

Qualora, invece, le quotazioni dovessero proseguire al rialzo gli obiettivi sono quelli indicati in figura dalla linea continua.

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Time frame settimanale

Le quotazioni dell’oro hanno superato la forte resistenza in area 1.824,4 dollari e adesso sono dirette, senza più ostacoli lungo il loro cammino, verso il I obiettivo di prezzo in area 1.920,9 dollari. Gli obiettivi a seguire sono in area 2.159,7 dollari (II obiettivo di prezzo) e 2.398,4 dollari (III obiettivo di prezzo).

Solo una chiusura settimanale inferiore a 1.742 dollari metterebbe in crisi lo scenario rialzista. In questo caso le quotazioni si dirigerebbero verso gli obiettivi indicati in figura dalla linea tratteggiata rossa.

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