La crisi italiana e la debolezza dell’euro dollaro: obiettivi di breve del cambio

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La luce dei riflettori dei mercati finanziari continua ad essere drammaticamente puntata sull’Italia e sulla perdurante crisi politica, acuitasi con lo stop all’ultimo tentativo di formazione del Governo e con l’inizio di nuove trattative per la formazione di un nuovo esecutivo che appaiono da subito però complicate.
Continuano le vendite sugli asset italiani, titoli bancari su tutti, oltre che di titoli del debito il cui rendimento è schizzato ai massimi del 2013. Il sell off  si è naturalmente riverberato sui principali listini globali: il Nikkei quest’oggi ha fatto registrare cali di oltre mezzo punto percentuale e l’incipit di questa mattina appare di intonazione altrettanto pesante, con i principali benchmark europei tutti in ribasso.


Intravedere sviluppi che i mercati possano interpretare positivamente resta perciò ipotesi ardua, alla luce di un calendario economico che non offre particolari spunti per la giornata di oggi (anche se la settimana culminerà con i dati sul lavoro negli Stati Uniti) e dalla riapertura delle piazze di Londra e New York dopo la festività di ieri. I livelli pieni di liquidità che si andranno a ripristinare pertanto potrebbero condurre perfino ad incrementi di volatilità con movimenti direzionali sulla scia degli ultimi giorni.

Il focus tecnico va tuttavia riservato al mercato valutario e alla quotazione del cambio Eurodollaro, con la moneta unica che persiste nella discesa inesorabile che potrebbe preludere alla settima settimana consecutiva di ribassi come non si assisteva dal 2014. Il prezzo tuttavia si trova al cospetto di rilevanti supporti statici in area 1,1550 che potrebbe dunque lasciare presupporre a rimbalzi tecnici e a prime prese di profitto di breve verso 1,16. Lo scenario primario resta tuttavia bearish in ottica multiday con l’eventuale rottura proprio dei livelli sopracitati in direzione 1,1440, 1,1375 e 1,1330.
Davide Marone per 24Option

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