La crescita economica americana continuerà ancora, in Italia nessuna tempesta in arrivo ma la crescita sarà inferiore

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A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

A volte escono dati economici che paiono sorprendere, secondo i casi in positivo o negativo, gli organi di stampa, gli uffici studi e gli analisti.

Ma spesso questi dati potevano essere previsti, se anticipati da opportuni indicatori.

Come ho più volte dimostrato e rimarcato, uno degli indicatori più attendibili sul futuro dell’economia di un paese, riconduce alla curva dei tassi.

Sono infatti i mercati finanziari quelli dotati della maggior sensibilità prospettica, tanto che si afferma che mercati azionari ed obbligazionari altro non fanno che anticipare l’economia.

Ma mentre questi mercati possono riguardare sia fasi di breve, che di lungo termine, la curva dei rendimenti prospetta spesso in modo chiaro ed attendibile come sono proiettate le situazioni macro sul medio/lungo termine.

In tal senso, già molti esempi sono contenuti in mie precedenti analisi.

Di seguito vediamo alcuni dati relativi a Germania, Italia, ed USA.

Germania: qualche tempo fa erano usciti dati negativi, e gli analisti si domandavano se si trattasse di situazione contingente, oppure destinata ad un’inversione di ciclo economico.

Poi di nuovo dati che hanno stupito in positivo.

Ebbene, osservando attentamente la curva dei rendimenti tedesca, si può proprio osservare come sul tratto a breve della curva vi sia un sostanziale appiattimento, seguito però da una curva rialzista nel restante tratto, anche se la pendenza nel tempo diminuisce leggermente.

Questo implicava che la curva esprimesse appiattimento e situazione di contingente stagnazione a breve, ma destinata ad essere superata in ottica di medio/lungo.

E l’economia cosa ha fatto?

Altro non ha fatto che seguire, come ben possiamo notare, le dinamiche anticipate dalla curva.

Italia: già tempo fa l’economia italiana aveva sorpreso in positivo, ma nulla di inaspettato per chi avesse osservato la curva.

Ora gli analisti prevedono un ridimensionamento della crescita, ma occorre appunto osservare che la curva continua nella sua pendenza positiva, ma con una limitazione dello spread tra i 2 ed i 10 anni, tratto più significativo della curva.

Possiamo quindi pensare, in effetti, che la crescita continuerà, ma a ritmo minore.

Ed invece, che dire della curva USA?

Le sue proiezioni sono smentite dai dati economici?

Non pare proprio.

Infatti ho sottolineato più volte che avremmo assistito a dati che avrebbero iniziato a sorprendere in negativo, divergenti rispetto ad altri dati positivi.

Infatti, soprattutto il settore immobiliare è in calo da diversi mesi, segno delle difficoltà del settore, che sta vivendo un periodo decisamente negativo, secondo molti osservatori del settore.

Eppure, con un’economia in decisa crescita, dovremmo attenderci tutt’altro.

Un evidente segno divergente rispetto al dato complessivo economico, e possibile preludio ad una fase finale di un ciclo espansivo.

Una situazione sorprendente?

Certo che no, se si osserva la curva dei rendimenti, ed attenzione, perché mentre in base al trend ad un anno, su curve come quella italiana e quella tedesca il tratto tra due e 10 anni rimarrà positivo, tra 1 anno quella statunitense, se continua il trend attuale, presenterà su questo tratto una differenza negativa dello 0,38.

Dati quindi in linea con la curva dei rendimenti e le sue proiezioni, nulla di particolarmente sorprendente.

 

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