La Cina rischia di diventare come gli Stati Uniti d’America

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E’ compito di altre sedi e siti valutare la qualità del prodotto cinese medio. Noi qua ci limitiamo a una valutazione ed anali macro-economica dell’andamento dei vari paesi.

La Cina sta rischiando seriamente di diventare una USA di ancor più grandi dimensioni e quindi tarata come redditi e  benessere verso il basso ma comunque fiorente. Non si dispone di dati certi riguardo a forme di sfruttamento e quindi anche questo tema non può essere trattato compiutamente se non vedendo che i cinesi lavorano tanto e fina da piccoli ovunque si insedino e dunque i veri paesi dello sfruttamento minorile sono prevalentemente altri.

Premesso questo per non pensare che sia tutto perfetto al di là…della Grande Muraglia i dati macro cinesi sono comunque qualcosa di straordinario. Finita la fase dell’esplosione post-comunista ora la Cina è un paese produttivo che sta vivendo una fase di ciclo economico più equilibrata ma sempre invidiabile.

Vediamo i dati odierni che ce lo confermano:

Investimenti in fixedassets (Annuale) (Ago) 5,3% 5,5% 5,5%
Produzione Industriale (Annuale) (Ago) 6,1% 6,0% 6,0%
Vendite al dettaglio (Annuale) (Ago) 9,0% 8,8% 8,8%
Tasso di disoccupazione cinese 5,0% 5,1%

Se escludiamo il primo dato che è lo specchio del rallentamento costante degli investimenti fissi tipico di quando da un ciclo esplosivo di boom economico si passa a una fase più matura ove le fabbriche, i capannoni sono già per lo più edificati e quindi diventano altri i parametri su cui basare una lettura dello stato di salute economica di una nazione.

Ebbene su una scala tanto grande come quella cinese un +6.1% di produzione industriale che batte attese già alte è dato eccellente.

Per non parlare delle vendite al dettaglio al 9.0% vs 8.8% che confermano la crescita costante dei consumi interni. Paradigma di un miglioramento delle condizioni generali di vita della popolazione.
Situazione ulteriormente validata dal dato sulla disoccupazione al 5% che molti paesi cosiddetti sviluppati certamente invidiano
…e considerato che i paesi più “colti” evidentemente non hanno 1.4 miliardi di persone e oltre a cui provvedere….stiamo parlando di circa il 20% della popolazione mondiale.

L’esempio cinese , che vale per quel di buon che ci sarebbe da importare, ha sicuramente una valenza di parziale modello per chi ci governa ma un viaggetto in Cina , nella campagne cinesi o nelle zone industriali ricche di fabbriche, farebbe anche molto bene ai tanti giovani italiani disoccupati e che per pigrizia non hanno nemmeno messo insieme un titolo di studio decente.

Quegli stessi che poi avrebbero la pretesa di fare che so qualcosa che vada dal mantenuto al cantante, dal comico al personaggio da reality show insomma tutte carriere dove come cantava qualcuno: uno su mille ce la fa!

 

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