La Cina riapre e allontana le paure dei giorni scorsi anche solo per una seduta

Wall Street

I mercati hanno iniziato questa nuova settimana con una serie di rialzi dettati per lo più da una Cina relativamente più ottimista. Sullo sfondo le riaperture che si registrano all’interno delle varie megalopoli e delle città della potenza economica, a conferma di un alleggerimento delle politiche anti Covid particolarmente stringenti. Le stesse che hanno fatto serpeggiare un forte malcontento anche tra la popolazione cinese. Da qui a decisione di riportare, gradualmente, un senso di normalità all’interno di un provato tessuto sociale.

Quindi la Cina riapre e allontana le incertezze e gli spettri nati già da tempo. In particolare con la diffusione di un virus che ha letteralmente disegnato i profili economici e sociali di intere Nazioni. Solo successivamente si creato sui mercati quel mix di elementi esogeni che sta facendo temere il peggio sia ai vertici di JP Morgan che a quelli di Goldman Sachs. In entrambi i casi, infatti, si parla di previsioni economiche estremamente difficili per i prossimi mesi. Partendo da questo quadro è facile intuire come la riapertura della Cina verso la normalizzazione possa interpretarsi come un segnale di ottimismo. Soprattutto in considerazione dell’atteggiamento della FED che per alcuni analisti potrebbe rivelarsi più aggressivo del previsto. Tutto dipenderà, infine, dal dato sull’inflazione statunitense che verrà reso noto alla fine della settimana.

La Cina riapre e allontana le paure dei giorni scorsi anche solo per una seduta

Tutto questo ha offerto nuova benzina per un generale rialzo sui mercati. Una prima prova la sia ha direttamente dal Ftse Mib che intorno alle 14.30 arrivava a segnare +1,43%. A dare una spinta ulteriore è stato il settore bancario. Infatti gli istituti di credito sono stati chiamati in causa vista la prossima riunione della Banca centrale statunitense. Dall’altra parte dell’oceano, Wall Street conferma il trend positivo. Da sottolineare, però, il ritorno del caso Twitter. Infatti Elon Musk, che da tempo si è dimostrato interessato ad acquistare il social network, potrebbe ripensarci. Alla base dei vari dubbi che si stanno presentando ci sarebbe soprattutto il no dei vertici alla domanda di accesso ad alcuni dati aziendali. Dati che, secondo la versione di Musk, sarebbero utili per capire la mole dei profili falsi.

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