La bugia del POS

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Autore Gianluca Braguzzi Ecoeconomia

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L’installazione del POS ha sicuramente anche a che vedere con la lotta all’evasione fiscale. Probabilmente qualche politico  che ha votato questa legge ne è anche convinto. Poverino!

In realtà questa è l’ultima arma disponibile per fare sì che i soldi (che non ci sono più perchè le banche li hanno persi) rimangano depositati nel sistema bancario.Inoltre così si spera che il popolo sia sempre meno portato a tenere il contante in casa come invece sta accadendo. Passaggio di contante che se protratto avrebbe aggravato il rischio che prima o poi scattasse un corto circuito di assenza di liquidi agli sportelli e conseguente corsa agli sportelli stessi e fuga dai depositi bancari.

Una abile mossa preventiva dunque!

Premesso che alla gente non piace sentirsi dire queste cose vediamo come è stato possibile arrivare a questo punto.

Una volta le banche prestavano meno del 100% di quanto raccoglievano. Una parte andava nelle cosidette riserve obbligatorie delle banche centrali (la Banca d’Italia in Italia). Man mano questi parametri vennero ammorbiti ma rimaneva sempre un collegamento tra denaro reale versato e prestiti concessi. Ammettiamo (con le emissioni obbligazionarie un rapporto 1 a 2).

Le sofferenze, ovvero i debiti non pagati, hanno viaggiavano quasi costantemente intorno al 10% ed era considerato già un dato virtuoso e segno di salute per le banche.

Poi Mr. Bush per fare contente le lobby del settore sempre più ingorde inventò la deregulation, meccanismo subito recepito dai “geni” europei: ovvero la possibilità di prestare “infinite volte il denaro raccolto(in altro post semmai ci soffermeremo sui meccanimi perversi di ingegneria finanziaria che hanno reso possibile tutto questo). I grandi manager delle banche poterono ingrassare di premi grazie a budget sempre più alti e sempre più scorrelati dall’economia reale e da una crescita sostenibile. Ma che importa il PIL cresceva e i loro spropositati stipendi pure.

Le sofferenze continuavano ad essere intorno al 10% e ciò bastava per “perpetuare” il meccanismo.

Poi di improvviso, o quasi, Lehman Brothers! Uno dei colossi, il secondo al mondo, non era più in grado di fare fronte ai propri impegni. Ma come le sofferenze erano “solo” intorno al 13%…?? Eh be’, un conto è il 13% di impagato su 100 di raccolta REALE un conto è lo stesso 13% se i 100 raccolti che sono stati prestati n volte. Al tempo(2008), non senza fatica, calcolai che erano stati prestati circa 33.000 dollari a fronte di 100 reali!

Quindi mentre una vecchia banca anni ’80 aveva il proprio patriimonio ben saldo e, oltre a questo, a fronte di 100 lire di raccolta ne prestava 90 su cui guadagnava abbastanza per coprire il 10% di sofferenze e gliene avanzavano, dopo Bush le banche hanno potuto prestare fino a 44.000 (sterline (sì, in testa alla mia particolare classifica ci ritrovai una banca inglese…) ogni 100 raccolte.
Ovviamente dunque il 13% di impagato di Lehman Brothers andava calcolato su 33.000 ! Supponendo anche un patrimonio della banca ( e considerando che si era all’inizio della svalutazione degli immobili vado, di molto, per eccesso) di 2000 e i soliti 100 di raccolta(che per chi non lo sapesse sono di proprietà della banca….) il risultato in estrema e semplificata sintesi fu il seguente:

Patrimonio: + 2000

Depositi: +100

Sofferenze: -4290 (il 13% di 33.000)

Patrimonio netto della banca: -2190!!!!

E vabbé riguarda Lehman Brothers ci hanno detto, il resto del sistema è sano, in particolare in Italia…BALLLE colossali BALLE!!!!

Le banche italiane e di tutti i paesi cosiddetti evoluti hanno seguito lo stesso percorso di Lehman Brotehrs tra cartolarizzazioni, derivati sui crediti e diavolerie varie. Hanno solo avuto la fortuna che, visto l’effetto devastante che provocò l’avere lasciato la banca americana andare al suo destino fallimentare, le autorità decisero che la cosa non si doveva più ripetere.

Ecco dunque una serie di provvedimenti tampone che per il momento frenano la frana ma non consentono una uscita definitiva da una crisi che non è industriale ma finanziaria e che per questo non ha precendenti e SENZA UNA CATARSI TOTALE rischia di non finire MAI.

Non è il caso di stare qui ad elencarli nella loro disperata inutilità, ci limitiamo a validare che il POS è l’ultimo disperato quanto inutile tentativo di salvare le banche fallite per il diffuso meccanismo di cui sopra. Sistema che ha interessato TUTTE le banche più importanti. Ma non si creda con le piccole banche di essere immuni perchè queste, pur non avendo direttamente partecipato alla follia di falegnameria finanziaria descritta, sono comunque contagiate dal possesso dei titoli remunerativi ( per forza se no chi gli darebbe soldi ancora)della grandi banche, acquistati per mantenere la clientela ingorda di rendimenti FALSAMENTE sicuri.

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