La Borsa USA è a rischio scoppio bolla speculativa? Ecco cosa conviene fare

Wall Street

La Borsa americana sta correndo a perdifiato dai minimi di marzo. Ad eccezione di un paio di brevi periodi di pausa, i prezzi hanno continuato a salire per tutto aprile e maggio. Col risultato che i tre maggiori indici americani hanno quasi raggiunto il livello dei prezzi pre-emergenza Covid. E sono a un passo dal raggiungere il massimo storico.

A questo punto qualche analista comincia ad avere qualche dubbio che sul mercato americano si stiano creando degli eccessi nei prezzi. La Borsa USA è a rischio scoppio bolla speculativa? Ecco cosa conviene fare.

La Borsa USA è a rischio scoppio bolla speculativa?

Tra gli analisti cresce il dibattito sul motivo che sta spingendo la Borsa americana al rialzo da due mesi ignorando totalmente i dati macroeconomici. È vero che gli ultimi dati sull’occupazione di venerdì 5 giugno hanno mostrato una ripresa dei posti di lavoro di 2,2 milioni e mezzo. Ma è anche vero che la disoccupazione rimane al 14%. Inoltre il calo del Pil del 4,8% nel primo trimestre non è così incoraggiante. Ma Wall Street ignora completamente i dati macroeconomici, la recessione, il calo occupazionale.

Dai minimi di marzo i prezzi sono saliti del 40% circa. Siamo alle soglie di una bolla speculativa? A questa domanda ha provato a dare una risposta Factset una società americana specializzata nella elaborazione di dati finanziari. Factset ha interpellato un panel di analisti. Il risultato è stato che gli analisti per il 2020 prevedono che gli utili delle società quotate sull’S&P500 (US500) scenderanno del 43% sul 2019. Ma per l’anno prossimo stimano un utile per azione medio in salita del 28%

Lo studio poco incoraggianti di Moody’s

Per una corretta valutazione dei valori di mercato, in uno studio Moody’s ha preso a riferimento iI core profit di tutte le società americane. Ha considerato anche quelle non quotate sull’S&P500. Il core profit sono gli utili aziendali depurati da guadagni e perdite straordinari.

Lo studio di Moody’s rileva come a profondi ribassi su base annua degli utili al netto delle imposte, sono sempre seguiti cali azionari. E porta ad esempio quello che è accaduto nel 2008 quando i core profit delle azioni americane scesero del 9,8%. Ebbene, alla fine del 2008 il mercato azionario USA perse il 38,7% rispetto al 31 dicembre 2007.

Se gli analisti interpellati da Factset hanno ragione, c’è il rischio che lo stesso scenario si ripeta anche quest’anno.

Cosa dovrebbe adesso fare un investitore?

Cosa dovrebbe fare a questo punto investitore? Sicuramente fasciarsi la testa prima di rompersela non è una strategia vincente. L’idea rimane sempre quella di seguire il mercato. Se si hanno investimenti sull’azionario USA per ora conviene seguire il trend.  In questo momento non ci sono segnali imminenti di inversione della tendenza. E’ molto probabile che Wall Street arrivi nelle prossime sedute sui massimi storici.

Tuttavia il raggiungimento di questa quota potrebbe spingere qualcuno a vendere per monetizzare i guadagni delle precedenti settimane. E quindi si potrebbe assistere ad una correzione, decisa anche se non profonda. E allora i ritardatari, quelli che ancora non sono entrati sul mercato, possono approfittare di questa correzione per entrare sull’azionario a prezzi più convenienti.

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