La Borsa balla su una economia di imprese zombie

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La Borsa balla su una economia di imprese zombie? Cosa significa?

Ieri la Borsa americana  ha festeggiato con una chiusura superiore al 3%, nonostante i dati record negativi dell’economia USA. Gli Stati Uniti hanno reso noto il dato del PIL trimestrale peggiore dalla recessione del 2008-2009. Nel primo trimestre 2020 il Prodotto Interno Lordo è sceso del 4,8%, interrompendo il periodo di crescita economica più lungo della storia.
Ma i dati negativi non terminano qui. Sempre nel primo trimestre le spese personali sono scese del 7,6%, oltre il doppio del calo previsto del 3,6%. E’ il peggior calo dal 1980. I consumi sono il motore dell’economia a Stelle e Strisce e questo dato spiega in parte la caduta del PIL oltre le previsioni.

Per l’economia USA, e per il resto del mondo, il peggio deve ancora arrivare

Il quadro è peggiore delle previsioni, ma ciò che aspetta l’economia americana, e quindi quella mondiale, è ancora peggio. Perché i dati relativi al primo trimestre sono stati appesantiti solamente dal dato negativo di marzo. Nel secondo trimestre le conseguenze del coronavirus impatteranno in pieno sulla crescita economica a Stelle e Strisce e potrebbe essere un impatto devastante. Joe Brusuelas, capo analista economico della società internazionale RSM, ha sostenuto in una intervista che il calo nel trimestre aprile-giugno potrebbe arrivare fino al 40%.

Dello stesso avviso, Sung Won Sohn, professore di economia presso la Los Angeles university Loyola Marymount. Sung Won Sohn sostiene che: “L’economia è in caduta libera e potremmo presto approcciare qualcosa di molto più negativo di una profonda recessione. […] Andremo ad osservare la bancarotta di molte piccole e medie imprese.”

Molte delle piccole e medie imprese non ce la faranno a sopravvivere al coronavirus

Con la devastante recessione rischiano di sparire una parte delle piccole e medie imprese del Paese americano. E questo nonostante i 2000 miliardi di dollari di risorse, monetarie e fiscali, a sostegno dell’economia americana.

Tornando da questa parte dell’Oceano, i timori per una simile situazione in Europa sono reali. L’economia del Vecchio Continente è più fragile e meno flessibile di quella USA. L’impatto devastante della recessione sull’Europa rischia di fare danni peggiori che negli USA. Danni che pagheremo molto a lungo, non per qualche mese ma qualche anno. Non a caso la Germania ha stanziato 1000 miliardi di euro per sostenere la propria economia.

In Italia le stime delle associazioni di categoria indicano che nelle grandi città sono a rischio un  terzo degli esercizi commerciali: bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, ambulanti ecc. Adesso chiusi per il forzato blocco ma che alla ripartenza potrebbero non riaprire. Di fatto un esercito di aziende zombie che apparentemente in vita in realtà sono già morte. E lo stesso vale per molte piccole e medie imprese che potrebbero non farcela a riaprire. La disoccupazione potrebbe schizzare a livelli da dopoguerra.

La Borsa balla su una economia di imprese zombie

La Borsa USA ieri ha chiuso in rialzo del 3% per due motivi. Quello apparente è legato ai progressi della società Gilead nella scoperta di un vaccino contro il coronavirus. In realtà la Borsa americana sta salendo da qualche giorno perché si sta allentando la morsa del blocco. Le attività lentamente tornano ad aprire e fare business. Rimettere in moto l’economia presto e bene è ciò che serve adesso. E’ la lezione che in Italia ancora stentiamo a capire. Se la Borsa USA ha forse qualcosa da festeggiare, La Borsa di Milano, che ieri ha chiuso in rialzo del 2,2%, non ha nessuno motivo.

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